zignare
v. intr. Provocare, infastidire in modo assillante. ◆ il presidente del Consiglio prova a sedare le polemiche senza però rinunciare a lanciare qualche frecciatina qua e là. Cerca di ridimensionare il «sacrificio» annunciato a Soci della sua candidatura lamentando di essere stato male interpretato: «Se voi giornalisti non mettete la domanda, la frase assume un significato diverso... allora è come zignare: ossia il lavoro che fanno le zanzare sul sedere degli elefanti con poco risultato, ma ugualmente fastidioso». (C. T., Repubblica, 3 settembre 2005, p. 7, Politica) • Il verbo «zignare» non esiste nei dizionari italiani, ma Silvio Berlusconi, che lo ha usato ieri dicendo che se quelli della Ue «si mettono a zignare» lo Stato potrebbe acquistare l’Alitalia, lo aveva già usato, sempre nel significato presunto di «dare fastidio come le zanzare». Era successo alla fine di ottobre 2005. Il Cavaliere, parlando con i giornalisti, aveva spiegato il significato della parola: «zignare: ossia il lavoro che fanno le zanzare sul sedere degli elefanti con poco risultato, ma ugualmente fastidioso». (Messaggero, 30 aprile 2008, p. 19, Economia) • Berlusconi va avanti con la cordata di soci privati per salvare Alitalia. Ma non ci sta al pressing della Commissione Ue. Se a Bruxelles «si mettono a zignare – avverte il premier in pectore – potremmo decidere di far acquistare Alitalia dallo Stato, dalle Ferrovie dello Stato». (Roberta Amoruso, Messaggero, 30 aprile 2008, p. 19, Economia).
Derivato dalla forma dialettale lombarda zegna (‘seccatura’) con l’aggiunta del suffisso -are1.