zimbello /tsim'bɛl:o/ o /dzim'bɛl:o/ s. m. [dal provenz. cembel "piffero" (lat. ✻cymbellum, dim. di cymbălum)]. - 1. (venat.) [uccello vivo legato con una fune e manovrato in modo tale da richiamare altri uccelli verso la trappola: alzare, dare lo z.] ≈ (region.) endice, (uccello di) richiamo. 2. (fig., non com.) [mezzo o oggetto usato come richiamo, spec. nella locuz. prep. a (o per) zimbello: le copertine illustrate stanno solo per z.] ≈ adescamento, allettamento, blandimento, blandizia, (lett.) illecebra, (lett.) lenocinio, lusinga, zimbellatura. 3. (fig.) [persona che è oggetto di riso e di scherno: quei due sono diventati lo z. di tutta la compagnia] ≈ (lett.) ludibrio, scherno, sollazzo, spasso, trastullo.