zucchero /'tsuk:ero/ o /'dzuk:ero/ (ant. o region. zuccaro) s. m. [dall'arabo sukkar, voce indiana da cui anche il gr. sákkharon]. - 1. a. [sostanza cristallina, di colore bianco se pura, ottenuta dalla canna o dalla barbabietola da zucchero, usata per dolcificare cibi e bevande: z. raffinato, semolato; z. in grani, a velo] ≈ Ⓣ (chim.) saccarosio. ⇑ dolcificante. b. (chim.) [nome generico di composti organici ternari della classe dei carboidrati: seguire una dieta con pochi z.] ≈ carboidrato, glucide, idrato di carbonio, saccaride. ● Espressioni: canna da zucchero [pianta erbacea perenne coltivata nelle regioni tropicali dal cui fusto si ricava lo zucchero] ≈ saccaro; carta da zucchero → □; zucchero bruciato (o caramellato) [sostanza densa di colore bruno ottenuta fondendo lo zucchero e usata per decorare dolci, aromatizzare bevande, farmaci e sim.] ≈ caramello; zucchero di legno [monosaccaride a cinque atomi di carbonio impiegato nella concia delle pelli e nell'alimentazione dei diabetici] ≈ xilosio; zucchero d'uva [monosaccaride a sei atomi di carbonio, presente anche in natura in forma libera, ottenuto artificialmente e impiegato nell'industria dolciaria e farmaceutica] ≈ destrosio, glucosio. 2. (fig., fam.) [persona dai modi affabili e dal carattere mite: la madre è terribilmente severa ma il padre è uno z.] ≈ bonaccione, (fam.) giuggiolone, (fam.) pacioccone, (fam.) pacione, (fam.) pezzo di pane. □ carta da zucchero [come agg. invar., di colore simile a quello dell'involucro usato in passato per incartare lo zucchero] ≈ ⇑ azzurro.