Romanzo (1966) dello scrittore italiano L. Sciascia (1921-1989). Come nel romanzo Il giorno della civetta (1961), del quale ripeté il successo, e nella commedia L'Onorevole (1965), partendo dalla rappresentazione della realtà siciliana e mescolando nella lingua costrutti dialettali, lo scrittore articola la narrazione con le tecniche del romanzo poliziesco ottenendo così una prosa ugualmente avvincente. La tensione che accompagna l’ingenuo professor Laurana, insegnante liceale, mentre scopre la verità su un duplice delitto si scioglie solo con il suo stesso assassinio: si era spinto troppo oltre sul terreno mafioso dei segreti e degli interessi dei notabili locali, fino a illudersi che l’appuntamento fissatogli dalla bellissima vedova di una delle vittime potesse confermargli le sue scoperte; egli in realtà stava prendendo un appuntamento con la sua stessa morte.