ABŪ 'l-‛ALĀ' aI-MA‛ARRĪ
Celebre poeta, filologo e letterato arabo, cieco, nato nel 363 èg. (973 d. C.) in Ma‛arrat an-Nu‛mān, città tra Aleppo ed Emesa, morto nel 449 èg. (1058 d. C.).
In Europa è noto soprattutto per le sue poesie al-Luzūmiyyāt, di carattere pessimista e contrarie ai dogmi; e per la sua Risālat al-ghufrān (l'epistola del perdono) in prosa rimata, nella quale M. Asín, nel 1919, ha creduto di scoprire una delle fonti della Divina Commedia (v. arabi: Letteratura).
Bibl.: In R. A. Nicholson, Studies in Islamic poetry, Cambridge 1921, si trovano uno studio sul poeta, la versione e il testo di alcune delle più interessanti poesie ed una buona bibliografia.