Poema di Dante Alighieri in terzine di endecasillabi a rime incatenate (ABA, BCB, CDC ecc.). È diviso in 3 cantiche, Inferno, Purgatorio e Paradiso, e ogni cantica in 33 canti; pertanto l'opera, con il [...] , più semplici nella commedia). La presenza nella D.C. di toni e argomenti quotidiani, anche se mescolati ad altri elevati ed elevatissimi, portò pertanto Dante a scegliere di intitolare Comedìa il suo poema. L'aggettivo divina, usato per primo ...
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Nel decimo canto della DivinaCommedia Dante si ritrova a vagare tra delle lugubri tombe scoperte. Alla domanda del Poeta incuriosito dal macabro spettacolo, Virgilio recita questi versi:
Suo cimitero [...] da questa parte hanno
con Epicuro tutti suoi seguaci,
che l’anima col corpo morta fanno.
Nel sesto cerchio dell’Inferno sono infatti relegati gli eretici, coloro che rifiutano i dogmi della Chiesa, definiti ...
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linguaggio
Lucia Onder
Francesismo, usato tre volte nella DivinaCommedia (e una nel Fiore) con il valore di ‛ lingua ' (v.): è sentito come forma dotta e rara, ricorrendo in rima due volte; per di [...] più, l'unica volta che si registra all'interno del verso dista di un sol verso da un'occorrenza in rima. Nel senso proprio di " lingua ", " idioma di un popolo ", in If XXXI 78 questi è Nembrotto per lo ...
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L'email Dovendo completare un lavoro sulla DivinaCommedia, chiedo, se possibile, dei chiarimenti circa l’ora che corrisponde al verso “già il sole a mezza terza riede”, come dice Virgilio nell’ultimo [...] canto dell’Inferno. Mi rivolgo alla Treccani per ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] , sia che imprendesse allora il poema ex-novo, sia che riprendesse antichi disegni e magari vecchi abbozzi (v. DivinaCommedia). Ora il pensiero politico di D. prende la sua forma definitiva. Egli si chiede la ragione dei malanni d'Italia e la ...
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Pittore (Firenze 1444 o 1445 - ivi 1510). Scolaro di Filippo Lippi, non fu insensibile al gusto della modellazione caro al Pollaiolo, come si può notare dalla sua prima opera datata: la Fortezza (1470) [...] nella Derelitta di casa Pallavicini a Roma, nei disegni con cui il B., per incarico dei Medici, illustrò la DivinaCommedia. Una religiosità drammatica, che al B. veniva dalla predicazione del Savonarola, investe le sue ultime opere: il Presepe (1500 ...
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Uomo politico e letterato italiano (Roma 1804 - ivi 1882). Nel 1848 fu ministro di Polizia; nel 1870 presentò al re i risultati del plebiscito romano ed ebbe il collare dell'Annunziata; deputato di Roma [...] nell'11a legislatura. Coltissimo, attese alla scultura, all'oreficeria, alla letteratura, in particolare agli studî danteschi (La materia della DivinaCommedia dichiarata in sei tavole, 1865; Carteggio dantesco, postumo, 1883). ...
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L’oltretomba secondo la concezione pagana e il luogo di pena per le anime dei peccatori, secondo la concezione cristiana.
L’aggettivo latino infernus racchiudeva una sfumatura intensiva di inferus, indicando [...] Novella, 14° sec., Firenze; timpano della cattedrale di Autun, 12° sec.). Un particolare filone è costituito dalle illustrazioni della DivinaCommedia e dalle opere d’arte che a essa si ispirano (S. Botticelli, J. Flaxman, G. Doré, E. Delacroix, A ...
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Pittore, scultore e disegnatore (Roma 1781 - ivi 1835). Figlio di un modellatore di statuette, cominciò esercitandosi nell'arte paterna (gruppi di terracotta, più tardi, sono conservati nel Museo di Roma). [...] il Meo Patacca di G. Berneri, 1823) e a episodî di storia greca e romana, P. illustrò l'Eneide (1811), la DivinaCommedia (1826), la Gerusalemme Liberata (1827), l'Orlando Furioso (1829) e, rimasto incompiuto per la morte, l'Asino d'oro di Apuleio ...
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divino
agg. [dal lat. divinus, der. di divus = deus «dio»]. – 1. a. Di Dio: la bontà, la misericordia, la giustizia, l’onnipotenza d.; la d. provvidenza. Con sign. più ampio, che ha la natura, l’essenza di Dio: le tre d. persone, la Trinità;...
Dantedi
Dantedì s. m. Denominazione ufficiale della Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, il 25 marzo di ogni anno. ♦ È giunto il momento di mettersi d’accordo e fissare d’imperio una Giornata da dedicare al Sommo Poeta: «Vuolsi così...