ABŪ NUWĀS
. al-Ḥasan ibn Hāni', soprannominato Abū Nuwās, cioè "quello che ha il ricciolo" (è tradizione infatti che portasse i suoi riccioli spioventi sulle spalle), celebre poeta arabo nato in al-Ahwāz (capoluogo del Khūzistān, nella Persia del SO.), nel 130 èg. (747-748 d. C.), morto alla fine del secondo secolo dell'ègira (fra l'806 e l'813 d. C.). Fu in gran favore presso i califfi Hārūn ar-Rashīd e al-Amīn, e menò vita dissoluta: in vecchiaia fu preso dal pentimento e compose rime su soggetto ascetico. La sua poesia, spesso assai licenziosa, è libera dall'imitazione servile dei modelli antichi, ed inaugura una nuova èra nella letteratura araba; egli è il più famoso dei poeti dello stil nuovo. V. arabi, Letteratura.
Bibl.: Si veda specialmente A. v. Kremer, Diwan des Abu Nowas des grössten lyrischen Dichters der Araber, Vienna 1855 (traduzione d'alcune sue poesie): I. Goldziher, Abhandlungen zur arabischen Philologie, Leida 1896, I; Ṭāhā Ḥusain, Ḥadīth al-arba‛ā' (Conversazione del mercoledì), Cairo 1925, I.