Acaia
Regione della Grecia. Per gli antichi la regione abitata dagli achei, nome che nell’epoca omerica, come più tardi in età romana, designa tutti i greci. Due sono le A. in età storica: l’A. Ftiotide e l’A. propriamente detta o Egialo, che corrisponde all’incirca all’attuale denominazione. Dodici erano le città dell’A. Egialo che, unite in lega, si dividevano il territorio di questa regione: Pellene, Egira, Ege, Bura, Elice, Egio, Ripe, Patre, Fare, Oleno, Dime, Tritea. Il loro centro era il santuario di Posidone Eliconio presso Elice. Gli achei parteciparono al movimento colonizzatore fondando nell’Italia meridionale importanti città (Sibari, Crotone, Metaponto); furono neutrali durante le guerre persiane e quasi sempre nelle successive contese tra greci: soggiacquero tuttavia all’egemonia spartana (fine del 5° sec. a.C.) e poi a quella dei tebani che provocò lotte intestine. La lega sopravvisse oscuramente fino al 302 a.C., poi si dissolse, ma si ricostituì nel 281 per iniziativa di Patre, Fare, Dime e Tritea. Delle antiche città non v’erano più Ege (assorbita da Egira) ed Elice (distrutta da terremoto e maremoto nel 373/2 a.C.), Ripe e Oleno decadute d’importanza e probabilmente assorbite da altre città; ma si erano aggiunte Leontion e Cerinea, nel frattempo cresciute a dignità di pòleis. La lega così ricostituita constava quindi di dieci città e fu da allora una delle maggiori potenze greche (➔ ). Caduta sotto il dominio romano nel 146 a.C. al termine della guerra acaica, l’A. fu dapprima costituita in provincia insieme con la Macedonia; nel 27 a.C. Augusto la rese provincia senatoria e tale, salvo alcune interruzioni, rimase sino all’età di Diocleziano che la incluse nella diocesi di Macedonia. I confini della provincia di A. subirono mutamenti durante i secoli dell’impero romano, ma essa comprese sempre tutto il Peloponneso e alcune regioni della Grecia continentale.