ACCESSIONE (I, p. 210)
Nel codice civile del 1942 l'accessione è disciplinata, insieme con l'unione e la commistione, dagli articoli 934 a 947, e comprende: le opere fatte sopra e sotto il suolo (art. 934); le opere fatte dal proprietario del suolo con materiale altrui (art. 935); le opere fatte da un terzo con materiali propri (art. 936); le opere fatte da un terzo con materiali altrui (art. 937); l'occupazione di porzione di fondo attiguo (art. 938); l'unione e la commistione (art. 939); la specificazione (art. 940); l'alluvione (art. 941); il terreno abbandonato dall'acqua corrente o incrementum latens (art. 942); i laghi e gli stagni (art. 943); l'avulsione o incrementum patens (art. 944); le isole e unioni di terre (art. 945); l'alveo abbandonato (art. 946) e, da ultimo, i mutamenti del letto dei fiumi derivanti dal regolamento del loro corso (art. 947).
Una dipendenza dell'accessione è la statua in municipio posita o legatum o dicatio ad patriam, secondo Labeone (Dig., XLIV,1, de exceptionibus et praescriptionibus, 23).
Sotto l'impero del rispondente art. 449 dell'abrogato cod. civ. del 1865, taluni interpreti ammettevano che, demolendosi o distruggendosi l'edificio, il proprietario potesse rivendicare i materiali; altri negavano la rivendicazione. Il secondo comma dell'attuale art. 935, vincolando la rei vindicatio, tra l'altro, ad un brevissimo termine di decadenza, la rende sempre più rara. L'azione per la aestimatio soggiace alla prescrizione estintiva ordinaria (art. 2946). Il proprietario che abbia conseguito il corrispettivo perde il diritto di rivendicare i materiali abusivamente impiegati nell'altra costruzione.
L'art. 947, che disciplina i mutamenti del letto dei fiumi derivanti dal regolamento del loro corso, è apparso, per la prima volta, nel progetto definitivo (art. 133). Il medesimo, in determinati casi, esclude la figura dell'accessione. Il progetto preliminare del nuovo cod. civ. aveva una disposizione, non più riprodotta, del seguente tenore: "I terreni lungo l'alveo dei fiumi e dei torrenti soggetti alle piene, sono sottoposti alle prescrizioni, che la autorità pubblica impone nell'interesse del buon governo delle acque, sino al limite delle piene medie". I fiumi sono beni demaniali dello stato. Si distinguono dal torrente e dal canale; sono sottoposti al regime generale delle acque pubbliche e alle norme inerenti alle concessioni governative.