ACCOLTI, Benedetto, il giovane
Nacque a Firenze il 29 ottobre 1497 da Michele, figlio di Benedetto, lo storico; era quindi nipote di Bernardo (v.) e del card. Pietro (v.). Seguì, come questi, la carriera ecclesiastica, senza vocazione, e, creatura dei Medici, fu fatto da Leone X abbreviatore apostolico. Fu di poi vescovo di Cadice, di Policastro e di Bovino (1530); sotto Adriano VI, ebbe la diocesi di Cremona, succedendo allo zio, al quale pure succedette nella sede arcivescovile di Ravenna (1532), dopo esserne stato amministratore; secondo il mal vezzo dei tempi, non risiedette. Clemente VII lo aveva nominato proprio segretario, insieme con il Sadoleto, e nel 1527, per denaro, lo creò cardinale. Pure per denaro (19000 ducati) ebbe nel 1532 la legazione della Marca d'Ancona, che gli fu tolta nel 1534, a causa del suo malgoverno. Paolo III, il 5 aprile 1535, lo fece richiudere in Castel S. Angelo, istituendo contro di lui un processo che, secondo una lettera del Giovio, comprendeva duemilasettecentoquarantacinque carte, e avrebbe potuto condurre, sembra, ad una condanna capitale. Ma l'A. si liberò, sborsando l'enorme somma di 59000 scudi. Anche Carlo V lo proteggeva. Dal 1536 in poi condusse vita piuttosto ritirata, in Ravenna, Ferrara, Venezia, dove il Molza gl'indirizzava due elegie latine, e non rimise più piede in Roma. Passò gli ultimi anni in Firenze, non astenendosi dal congiurare contro Paolo III, e vi morì nel settembre 1549 non senza sospetto di veleno.
Bibl.: G. Tiraboschi, Storia della letter. it., IV, ed. Milano 1833, p. 237 segg. L. v. Pastor, Storia dei papi (trad. Mercati), IV, ii e V Roma 1912 e 1914.