ACCURSIO o ACCORSI, Mariangelo
Nato ad Aquila verso il 1480, si recò a Roma a studiare il greco, e trovò ospitalità presso Giovanni Goritz (Coricio). Già godeva di un certo nome per i suoi versi, che sono in gran parte epigrammi di argomento aquilano o esercitazioni accademiche, in un latino aspro e astruso, raramente elegante. Esperto di molte lingue moderne, si recò in Germania e in Polonia come genealogista dei marchesi di Brandeburgo, dove consultò codici, ricuperò epigrafi. Anche a Roma si era dato a ricerche archeologiche ed epigrafiche; il Mommsen anzi afferma che fu il primo erudito che rivolgesse la sua attenzione ad epigrafi romane. Si acquistò rinomanza per gli studî di filologia. Hanno un certo valore gli emendamenti all'opera del grammatico Probo, pubblicati nel 1521, e le Diatribae in Ausonium, Solinum et Ovidium (Roma 1524). Accusato di plagio, se ne difese nel componimento allegorico della Testuggine. Pubblicò anche delle varianti agli scritti di Magno Aurelio Cassiodoro, il libro De Anima (Augusta 1535) da lui scoperto e corretto, cinque libri da lui ritrovati di Ammiano Marcellino, emendamenti a Claudiano, due libri Silvarum. Nel 1531 scrisse un dialogo dal titolo Osco, Volsco, Romanaque eloquentia interlocutoribus dialogus ludis Romanis actus (Roma 1574). Amò la propria città, e per ottenere che essa fosse reintegrata nei suoi diritti sulle terre che facevano parte dell'antico contado, si recò in diverse ambascerie presso Carlo V, persino in Germania, in mezzo a molte angustie. E l'ingratitudine dei concittadini fu causa non ultima della sua morte, avvenuta in Aquila nel 1546. Fu erudito di grande attività e acuto critico nel collazionare testi latini e greci, ma latinista di scarso valore.
Bibl.: A. Dragonetti, Vita degli illustri aquilani, Aquila 1847, pp. 11-30; Th. Mommsen, Corpus Inscriptionum Latinarum, IX, Berlino 1883, P. VIII, p. 397; De Angeli, L'umanista M. A. e le sue "Diatribae in Ovidium", in Bollettino della Società di storia patria abruzzese, V (1893), fasc. 10°, pp. 170 seguenti; C. Calì, Studî letterarî, Torino 1898, p. 178 segg.; G. Panza, Otto lettere inedite del celebre umanista M. A. riguardanti l'ambasceria a Carlo V e nuova critica del diploma fridericiano di fondazione dell'Aquila, ecc., in Bollettino della Società di storia patria abruzzese, XV (1903), p. 3 segg.