ADRIANI, Achille
Nacque a Napoli il 23 apr. 1905, da Luigi e da Luisa Numeroso. Compiuti gli studi classici, s'iscrisse ai corsi di lettere nell'università degli studi di Roma. Negli anni 1926-27 prese parte agli scavi, eseguiti sotto la direzione di G.Q. Giglioli, nella necropoli di Veio; ed ebbe l'incarico di farne la relazione (Veio. Scavi … 1926-27, in Notizie degli scavi, 1930, pp. 46-66). Conseguita la laurea nel 1927, fu allievo della Scuola archeologica italiana di Atene per gli anni 1928 e 1930, durante i quali partecipò alle indagini che si venivano conducendo nell'isola di Lemno. Vincitore del concorso per ispettore alle antichità, nel 1930 fu destinato alla Soprintendenza di Napoli e l'anno seguente poté intervenire, per conto dell'amministrazione, nell'esplorazione del sito della città di Minturno (Minturno. Catalogo delle sculture …, in Notizie degli scavi, 1938, pp. 159-226). Nel 1932 funominato conservatore del Museo greco-romano ed inviato a continuare l'opera di E. Breccia ad Alessandria d'Egitto.
Divenuto contemporaneamente segretario della Société d'archéologie d'Alexandrie, fu incaricato della redazione del Bulletin diquest'ultima. E dal 1933 al 1939 impegnò tutt'e sei i volumi pubblicati della rivista nell'edizione delle Sculture del Museo greco-romano di Alessandria (XXVIII [1933], pp. 193-198; XXIX [1934], pp. 306-314; XXX [1936], pp. 3-25; XXXI [1937], pp. 190-210; XXXII [1938], pp. 77-111; XXXIII [1939], pp. 336-339). Fra 1935 e 1937 l'A. si occupò dello scavo del più importante complesso di fondazioni da attribuirsi all'età ellenistica nella regione dei quartieri reali di Alessandria (Annuaire du Musée Gréco-Romain, 1935-39, pp. 24-54), e dedicò il volume dell'Annuaire del 1933-34 e 1934-35 allo studio della necropoli monumentale di Mustafà Pascià.
Nel 1939 l'A. pubblicò ad Alessandria Le gobelet en argent des Amours vendageurs du Musée d'Alexandrie epresentò nelle Annales du Service des antiquités i risultati della missione dell'Istituto papirologico fiorentino ad Antinoe nell'Alto Egitto (Scavidella missione dell'Istituto papirologico fiorentino adAntinoe, XXX [1939], pp. 659-663).
Al termine della seconda guerra mondiale, l'A., che dal 1940 al 1944 era rimasto in Egitto come internato civile, venne assegnato con la qualifica d'ispettore incaricato alla Soprintendenza alle antichità di Roma (1945).
Negli anni 1947-48pubblicò a Roma le prime due parti di Documenti e ricerche d'arte alessandrina dedicate allo studio delle Sculture monumentali del Museo greco-romano di Alessandria ed a Testimonianze e momenti di scultura alessandrina.
Nel 1948, vinto il concorso a cattedra per l'archeologia e la storia dell'arte greca e romana, fu chiamato all'università di Palermo, ed ebbe nuovamente affidata la direzione del Museo e degli scavi di Alessandria di Egitto (direzione che tenne fino al 1952).
Pubblicato nell'Annuaire degli anni 1940-50 lo studio intorno a Les nécropoles de lîle de Pharos sulla base dei vecchi dati di scavo degli anni 1939-40, nel 1959 fece stampare a Roma come parti III-IV di Documenti e ricerche le Divagazioni intorno ad una coppa paesistica del Museo di Alessandria. Dal 1961 al 1966 affidò alla Fondazione I. Mormino del Banco di Sicilia la pubblicazione dei quattro volumi delle serie A e C del Repertorio d'arte dell'Egitto greco-romano (A, 1-2, Palermo 1961; C, 1-2, ibid. 1963-66).
Divenuto direttore dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte greca e romana dell'università di Palermo, nel 1963 l'A. promosse lo scavo e l'esplorazione sistematica della città d'Imera, di cui tenne la direzione fino al 1967.Trasferitosi nel 1966 alla cattedra di archeologia e storia dell'arte greca e romana dell'università di Napoli, nel 1970 l'A. curò, in collaborazione con N. Bonacasa e con altri, l'edizione romana del primo volume degli scavi di Himera (Campagne di scavo 1963-1965) e pubblicò nelle Römische Mitteilungen i Ritratti dell'Egitto greco-romano (LXXVII, pp. 72-109). Nel 1971 fu chiamato a ricoprire, accanto a G. Becatti, la seconda cattedra di archeologia e storia dell'arte greca e romana nell'università degli studi di Roma.
Collocato a riposo nel 1975, l'A. morì a Roma il 14 dic. 1982.
Membro dell'Istituto archeologico germanico e socio, oltre che dell'Institut d'Egypte, della Pontificia Accademia romana di archeologia, di quella nazionale dei Lincei, di quella di archeologia lettere e belle arti di Napoli e di quella di scienze lettere ed arti di Palermo, l'A. è stato il miglior conoscitore di arte alessandrina in Italia, che grazie ad un'indagine sempre più attenta delle opere di "arte minore" ha saputo individuare i tratti caratteristici comuni alla tradizione figurativa ellenistica progressivamente affermatasi in tutto il mondo mediterraneo.
Bibl.: Accademia nazionale dei Lincei, Biografie e bibliografie degli accademici lincei, Roma 1976, pp. 693-695; S. Stucchi, A. A., in Archeologia classica, XXII (1980), pp. I-II; E. Epifanio, Scritti di A. A., in Alessandria e il mondo ellenistico-romano, I, Roma 1983, pp. XV-XIX; v. anche Enc. Ital., App. IV, I, Roma 1978, p. 34.