acuto (aguto)
Ricorre nel senso di " aguzzo ", " appuntito ", in If XXVII 59 'l foco... l'aguta punta mosse, 132 torcendo e dibattendo 'l corno aguto, per indicare la punta della fiamma da cui sono avvolti i consiglieri fraudolenti; XXXIII 35 con l'agute scane / mi parea lor veder fender li fianchi, detto dei denti dei cani; Pg XXIX 140 mostrava l'altro [Paolo] la contraria cura / con una spada lucida e aguta, dove D., seguendo l'immagine di Isaia (49,2) ripresa da Paolo stesso in un'epistola (Ephes. 6,17), gli attribuisce " la spada dello Spirito, che è la parola di Dio "; in If XIV 53 è detto della folgore, immaginata come un oggetto solido, metallico; in XXI 34 L'omero suo, ch'era aguto e superbo, indica la spalla del diavolo " angolosa e sporgente " (cfr. Buti: " appuntata e alta"). In senso proprio, ma con riferimento traslato all'intensità dello sguardo, in Rime dubbie XXVII 1 De' tuoi begli occhi un molto acuto strale / m'è nel cor fitto.
È usato nel senso metaforico di " intenso ", " vivo ", sempre in relazione con luce e lume, che sembra pungere come cosa aguzza, in Pg XVIII 16 Drizza ... ver' me l'agute luci / de lo 'ntelletto; Pd XXII 126 tu dei aver le luci tue chiare e acute, riferito agli occhi liberi da ogni velo, capaci di penetrare fino alle verità più profonde: in questo caso a. è da intendere allegoricamente col Buti come detto delle " luci mentali " e quindi come " sottili a discernere e a vedere la viltà del mondo "; XXVI 70 a lume acuto si disonna; XXVIII 17 raggiava lume / acuto sì, che 'l viso... / chiuder conviensi per lo forte acume.
Detto di sentimenti o di facoltà dell'animo, ha ancora il senso di " intenso ", in Pg XVIII 106 O gente in cui fervore aguto adesso / ricompie forse negligenza; XXIV 110 per fare esser ben la voglia acuta, / tien alto lor disio; XXV 84 memoria, intelligenza e volontade / in atto molto più che prima agute, dopo la morte più " attive " (contrapposto a mute del v. 82, " inattive "). In If XXVI 121 Li miei compagni fec'io sì aguti / ... al cammino, è usato nel senso di " bramosi ", " volenterosi ", e quindi " alacri e pronti " al viaggio oltre le colonne d'Ercole.
In If XXX 99 per febbre aguta gittan tanto leppo, ha il valore di " molto alta e violenta " (" Quando la febbre è ‛ intra vasa ', dentro alle veni, nel sangue, or questa è la mala febbre: questa è detta ‛ febbre aguta '", Giordano da Pisa Pred., ed. Narducci, 238).