Famiglia genovese, che ricorda come suo capostipite Adorno detto Barisone (sec. 13º). Dopo il dogato di Simon Boccanegra (1339), sostituitisi i "popolari" alle vecchie famiglie feudali, gli A. primeggiarono, contendendo il predominio sulla città ai Fregoso, per un secolo e mezzo. Da Barisone derivarono i due stipiti di Adorno e di Lanfranco. Dal primo discesero Obizzo (m. 1307), capo del ramo di Bruges, ch'ebbe tra i suoi membri borgomastri come Pietro (m. 1399), i figli di lui Giacomo (m. 1467) e Pietro, padre di Anselmo, e si spense con Arnaldo nel 1509, e Giacomo, tra i cui discendenti si contano parecchi dogi (Antoniotto I; Giorgio, 1413-15; Raffaele, 1443-47; Barnaba, 1447; Prospero, 1461 e 1478; Antoniotto II). Dal secondo stipite discesero Gabriele, primo doge della famiglia (1363-70), Meliaduce, da cui venne il ramo trapiantatosi in Spagna e insignito più tardi del titolo di conti di Montegil (suoi membri si trasferirono successivamente in Portogallo e da qui in Brasile. ove tuttora la famiglia è fiorente), e Baldassarre, da cui discesero gli A. iscritti nel libro d'oro della nobiltà genovese, dopo il 1528, ma esclusi dal diritto di costituire albergo e perciò aggregati all'albergo dei Pinelli. I molti feudi che gli A. nel tempo della loro potenza politica avevano acquistati si riunirono nelle mani dell'ultimo erede degli A., Barnaba Cesare (m. 1634); dopo la sua morte, la figlia Maddalena li portò in dote, col cognome, a Luigi Botta, nobile lombardo.