Poeta russo (Novosel´k, governatorato di Orël, 1820 - Mosca 1892). Di cognome Šenšin, ma più noto col cognome della madre, Fet. Esordì con la raccolta Liričeskij panteon ("Il panteon lirico", 1840). Rappresentante con A. N. Majkov e N. F. Ščerbina di quella pleiade di poeti che esaltava l'arte pura, divenne verso il 1850 una delle figure più eminenti del mondo letterario. F. fu dapprima vicino al gruppo della rivista Sovremennik ("Il contemporaneo"), ma poi scrisse sul Russkij vestnik ("Il messaggero russo") di M. N. Katkov avversando le riforme del 1861 e il movimento rivoluzionario. Nel 1880 tornò alla poesia (Večernie ogni "Fuochi serali", 1883, 1885, 1888, 1891). In un primo periodo F. scrisse nello spirito d'un neoclassicismo aulico, dando vita a figurazioni mitologiche care alla sua educazione classica, affinata sulle traduzioni dei poeti latini. Spesso il suo linguaggio si accosta a una sorta di impressionismo in cui sta la vera novità della sua poesia.