agnosticismo
Termine coniato dallo zoologo inglese Th.H. Huxley nel 1869 (dal gr. ἂγνωστος «sconosciuto») per indicare l’atteggiamento di coloro i quali ritengono irrisolvibili i problemi metafisici e religiosi, dal momento che questi oltrepassano il mondo dei fenomeni e pertanto non possono essere oggetto di una conoscenza valida (cioè raggiunta tramite il metodo delle scienze positive). Tale atteggiamento – in cui si riconoscerà pubblicamente Darwin – troverà la sua più chiara espressione nei Sette enigmi del mondo (1880) del fisiologo tedesco É. du Bois-Reymond, secondo il quale alcune grandi questioni (tra cui l’essenza della materia e della forza, l’origine del movimento, la libertà del volere) sono destinate a rimanere senza risposta. Di fronte a esse il pensatore non può che ribadire: ignoramus e ignorabimus. Da allora il termine a. è stato collegato a vari sistemi filosofici. Anzitutto a quelli di ispirazione positivistica, che riconoscono come conoscenza valida soltanto quella offerta dalle scienze positive: è stato quindi definito agnostico il pensiero di Comte e, in particolare, l’evoluzionismo di Spencer, il quale nei Primi principi (1862) dichiara inaccessibile la realtà ultima della forza che si manifesta in tutti i fenomeni naturali. Elementi di a. sono stati attribuiti anche a Kant, giacché questi ammette l’esistenza della cosa in sé ma la dichiara inconoscibile (anche se alcuni interpreti hanno sottolineato come il noumeno kantiano sia un concetto-limite). Anche il relativismo di Hamilton e di Mansel è stato definito agnostico. In un significato più largo e generico, per a. si intende ogni dottrina o ogni atteggiamento mentale fondato sulla convinzione che la ragione debba sospendere il giudizio quando si trova di fronte a problemi metafisici o religiosi e che quindi non abbia niente da dire su temi come l’Assoluto, l’Infinito, Dio. Vi è tuttavia anche una forma di a. religioso (definito agnosteismo da Ranzoli), secondo il quale Dio non può essere raggiunto per via razionale ma soltanto attraverso la fede, il sentimento, la tradizione che trasmette una rivelazione superiore, la visione mistica, l’estasi.