Pittore e incisore (Bologna 1557 - Parma 1602). Fratello maggiore di Annibale, fu dapprima alla scuola di P. Fontana, poi di B. Passarotti; per l'incisione gli furono guida D. Tibaldi e il fiammingo C. Cort. Nel 1581 fu a Parma, poi a Venezia dove incise opere di P. Veronese. Dopo questo soggiorno si precisa la sua totale opposizione al manierismo. Dal 1582 al 1594 circa collaborò con Annibale e Ludovico alla decorazione dei palazzi Fava, Magnani e Sampieri in Bologna, e incise dipinti del Correggio e del Tintoretto. Nel '96 o '97 era impegnato a Roma (vi era già stato brevemente con Annibale) nei lavori di palazzo Farnese. Nel 1600 iniziava a Parma la decorazione di un soffitto nel palazzo del Giardino, incompiuta per la sua morte. Nei suoi quadri più famosi (La Comunione di s. Gerolamo, L'Assunzione, Bologna, Pinacoteca) è facile scorgere un'influenza veneta, mentre nel Cristo e l'adultera (Milano, Brera) si fa sentire l'impronta classicistica raffaellesca. Nel movimento pittorico, cui diede vita col fratello e che ebbe a suo centro l'Accademia dei Desiderosi (poi degli Incamminati), egli fu il teorico e il ricercatore. Di tale attitudine critica e interpretativa dei valori formali dei grandi maestri sono prova le sue incisioni.