al-KUWAIT (XX, p. 318; App. III, 1, p. 957)
Stato indipendente e sovrano dal 1961, il K. ha un'estensione di 24.280 km2 ed è diviso amministrativamente in tre governatorati: Kuwait (capitale), Aḥmadī e Ḥawallī. Una Zona neutra di 5700 km2, congiuntamente posseduta e amministrata con l'Arabia Saudita dal 1922, è stata suddivisa tra i due paesi nel 1966, ma lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi continua a essere praticato in comune. Nel 1975 sono stati censiti 990.380 abitanti, dei quali circa 400.000 immigrati da altri paesi per sopperire al fabbisogno di mano d'opera connesso con la rapida espansione dell'economia locale.
Il coefficiente di accrescimento annuo (9,8% negli anni 1963-74) è il più alto del mondo. Quasi 300.000 ab. sono concentrati nell'agglomerato urbano della capitale, città modernissima circondata dal deserto, che rappresenta uno dei più importanti centri commerciali, finanziari e culturali di tutto il vicino Oriente. Il petrolio ha completamente mutato il volto del paese e fornisce il maggior cespite di entrate dello stato, rendendo possibile il finanziamento di diverse opere sociali ed economiche: istruzione gratuita a ogni livello, assistenza medica e altre forme di previdenza, miglioramenti tecnici per l'agricoltura, ecc.
Il settore agricolo occupa attualmente solo il 3% della popolazione attiva (produzione di cereali, datteri, ortaggi), mentre la pesca, tradizionale risorsa del paese, rappresenta ormai un'attività del tutto marginale. L'allevamento (cammelli, pecore e capre) viene praticato da beduini nomadi. Nel settore secondario, il peso predominante è naturalmente quello del petrolio (103,5 milioni di t nel 1975) estratto da quasi 700 pozzi nelle zone di Burgan, Magwa, Aḥmadī, Mutriba, Rawaḍatain Baḥra, aṣ-Sabriyyah, Manāqīsh, Umm Qadīr. Le riserve, stimate nel 1973 intorno ai 10 miliardi di t (13,6% del totale mondiale), sono enormi, specie se rapportate alla limitata superficie territoriale del paese. La produzione di petrolio ha fatto registrare negli anni Sessanta il più lento tasso di espansione dei paesi del vicino Oriente. A ciò hanno contribuito sia la chiusura del canale di Suez che ha rappresentato per il K. una grossa remora, sia il tenore piuttosto alto di zolfo contenuto nel greggio che ne rende più difficile il collocamento sui mercati dei paesi europei e del Giappone, sempre più sensibili ai problemi dell'inquinamento atmosferico. La compagnia nazionale del K. è la Kuwait National Petroleum Co., che prevede peraltro un'importante partecipazione dell'azionariato privato (per una quota pari a circa il 40% del capitale).
Il petrolio attraverso oleodotti viene convogliato al porto (attrezzato per le superpetroliere) e alle raffinerie di Mīnā al-Aḥmadī; altre raffinerie esistono a Mīnā 'Abdallāh e Shu'aybah, dove è in allestimento una vasta zona industriale e un grande porto. Accanto alla produzione di petrolio, vanno ricordate quella di gas naturale (5300 milioni di m3 nel 1974) e di energia elettrica, interamente di origine termica (potenza installata: 163.000 kW nel 1964). La gamma delle industrie va sempre più differenziandosi: industrie del cemento, dei laterizi, chimiche (Shuwaykh), di concimi chimici (Shu'aybah), alimentari, ecc.; a Shu'aybah, inoltre, esiste uno dei maggiori impianti del mondo per la dissalazione dell'acqua marina, alimentato dal gas naturale.
La rete stradale ha uno sviluppo di 920 km: vi circolano circa 200.000 autoveicoli; la via marittima ha i suoi porti in Shuwaykh e Mīnā al-Aḥmadī; un efficiente aeroporto assicura i collegamenti internazionali.
Il K. si pone nel contesto mondiale come uno degli stati più ricchi: il suo reddito nazionale - oltre 10 miliardi di dollari SUA nel 1974 - non ha confronti nel mondo arabo. Anche se conforme al consumismo e ai modelli tipici delle società occidentali, il K. conserva volutamente un'impronta nettamente araba, che manifesta anche attraverso i numerosi aiuti che fornisce agli altri paesi arabi meno sviluppati. Nonostante i grandi sforzi che il governo sta compiendo per evolvere socialmente oltre che economicamente il paese, il numero degli analfabeti è ancora rilevante ma l'istituzione dell'istruzione gratuita sta modificando questo stato di cose. Nel 1966 è stata inaugurata l'università del K. che rappresenta un centro di cultura importante per tutti i paesi della Lega araba.
Bibl.: A. A. Hakkima, The rise and development of Bahrain and Kuwait, Beirut 1964; Kuwait Government Press, The oil of Kuwait: facts and figures, Kuwait 1970; H. V. F. Winstone-Z. Freeth, Kuwait, prospect and reality, Londra 1972.
Storia. - Nel giugno 1961, alla scadenza del trattato con la Gran Bretagna, il K. proclamò la sua indipendenza (nel luglio fu accolto nella Lega araba), ma l''Irāq rivendicò propri diritti di sovranità sul paese e, su richiesta dell'emiro, forze britanniche intervennero a difesa del confine; esse furono nel settembre sostituite da una forza della Lega araba composta da truppe saudiane, egiziane, giordaniche, sudanesi, che, a eccezione di quelle egiziane, quasi subito ritirate, rimasero fino al febbraio 1963. Nell'ottobre di quell'anno comunque anche l''Irāq riconobbe il nuovo stato, che nel maggio era stato ammesso alle Nazioni Unite. Nel dicembre 1961 si erano intanto avute le prime elezioni, per un'Assemblea costituente di 20 membri (di essa facevano parte di diritto i ministri). La Costituzione, proclamata l'11 novembre 1962, previde un'Assemblea nazionale di 50 membri, che fu eletta nel gennaio 1963. Comunque il potere effettivo rimase concentrato nelle mani della famiglia regnante, fatto che nel gennaio 1965 minacciò una crisi costituzionale, conclusa però con la formazione di un governo presieduto dal principe ereditario Ṣabāḥ Āl Sālim Āl Ṣabāḥ; quando questi, alla morte dello sheikh 'Abdallāh (24 novembre 1965), divenne emiro, gli succedette Giābir Āl Aḥmed Āl Ṣabāḥ, proclamato a sua volta principe ereditario nel maggio 1966. La presenza di un notevole numero di immigrati (in massima parte palestinesi) dotati di ottima preparazione culturale e tecnica, che costituiscono il 53% della popolazione e che premono per avere gli stessi diritti riconosciuti ai cittadini (voto, assistenza sanitaria e scolastica gratuite, accesso alle alte cariche), costituisce il maggior problema interno dello stato. Altro problema è quello della sicurezza delle frontiere (nel marzo 1973 vi fu un nuovo attacco iracheno); giunta a termine l'assistenza britannica (13 maggio 1971), il K. cominciò ad acquistare armi al fine di rafforzarsi. Alle critiche arabe per avere limitato ad aiuti finanziari, la sua collaborazione alla causa palestinese dal 1967 rispose con un allargamento di tale assistenza e con maggiore impegno politico (embargo petrolifero nel 1973).
Bibl.: Oriente Moderno, voll. XL-LIV, Roma 1960-1974; F. H. Kochwasser, Kuwait. Geschichte, Wasen, und Function eines modernen arabischen Staates, Tubinga e Basilea 1969; H. V. F. Winstone, Z. Freeth, Kuwait: prospects and reality, Londra 1972.