ÅLAND (pron. óland; A. T., 68)
Il nome è svedese e deriva da aa "acqua"; il nome ufficiale finlandese è Ahvenan maa, da un antico ahva che significa pure "acqua". Notevole gruppo d'isole dinanzi alla costa della Finlandia meridionale, posto quasi a sbarrare l'ingresso del golfo di Botnia. Limitato a N. da questo, a S. dal Baltico, separato ad O. dalla costa svedese per il mare e canale delle Åland (finn. Ahvenan meri), si distingue con minore nettezza ad E. dal fitto seguito di isole che accompagna in quella zona la costa finlandese, costituendo l'arcipelago di Åbo (oggi Turku). Questo limite orientale si pone lungo il cosiddetto stretto di Skiftet (finn. Kihti), che consta di una serie di canali abbastanza larghi stendentisi da N. a S., in mezzo alle maggiori tra le isolette disseminate fra l'uno e l'altro gruppo; lo stretto s'allarga nella parte più meridionale a formare come un ampio golfo aperto, pur esso costellato di numerosi dossi e scogli emersi. L'arcipelago risulta, quindi, compreso fra i meridiani 19°25′ e 21°20′ long. E. e i paralleli 59°50′ e 60°25′ lat. N. Esso si leva da uno zoccolo abbastanza ampio, che sino alla costa finlandese non scende sotto i 50 m. se non nel braccio di Delet (110 m.) e in quello di Skiftet (86 m.), mentre il canale di Åland raggiunge i 253 m. a S. e i 179 a N.
L'arcipelago consta della grande isola di Åland, lunga oltre 50 km. da N. a S., ma dal contorno straordinariamente tormentato da prominenze e insenature d'ogni sorta; di tre altre grandi isole, separate da Åland mediante stretti e tortuosi canali poco profondi (Eckerö ad O., Lemland e Lumparland a SE.); di un'altra dozzina d'isole di media grandezza (quali Vardö a NE., Föglö e il gruppo che l'accompagna a E. di Lemland, poi, sempre più ad E., Kionlinge a N., Sottunga al centro e Kökars a S.); infine di un grandissimo numero d'isolotti e scogli, disseminaii in serie o in gruppi fra le accennate. La superficie dell'intero arcipelago è valutata in 1426 kmq., dei quali 640 sono costituiti dalla sola isola maggiore. A un centinaio assomma il numero delle isole abitate, a qualche migliaio quello delle isolette e degli scogli.
La presenza di questo arcipelago è spiegata come conseguenza di una grande inflessione del penepiano finlandese, il quale, dopo essersi inclinato sino a sparire sotto il livello marino nello Skiftet, si rialza ad ovest. Questo fatto, come l'abbassarsi dei maggiori canali, è attribuito a cause tettoniche, mentre, per contro, il tormentato rilievo e contorno delle isole maggiori, minori e minime, si ritiene dovuto all'azione glaciale, che ha eroso, disgregato, inciso con grande varietà l'antico penepiano, lasciando qua libero il varco alle acque marine anche per pochi metri di profondità, là emergere anche brevissimi dossi, cupole, punte. Granito e porfido quarzifero (la cosiddetta roccia rapakivi) costituiscono per la massima parte i terreni antichi dell'isola Åland e delle più vicine; i gneiss quelli delle altre allineate lungo lo Skiftet. Ad essi si aggiungono ovunque i depositi morenici quaternari.
L'altitudine nelle isole maggiori si tiene sulla media dei 20-30 m. s. m., raggiunge eccezionalmente i 113 m. (Kasberg) e i 132 (Orrdalsklint) nella parte NE. di Åland.
Il clima dell'arcipelago risente in modo caratteristico della sua posizione in seno al Baltico. Le isole sono comprese per intero fra l'isoterma annua di 4° e quella di 5°. Nel mese più freddo (febbraio) la temperatura media sta fra −4° e −5°; nei mesi più caldi (luglio e agosto) tocca i 15°. Essa rimane sotto allo 0° nei quattro mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo; a 10°, o sopra, nei quattro mesi di giugno, luglio, agosto, settembre. Dalla metà di febbraio alla metà di marzo l'arcipelago è raggiunto ad E. dal congelamento delle acque superficiali marine, che forma uno strato unico sino alla costa finlandese, tanto robusto da poter essere talora percorso da veicoli: dalla parte della Svezia, invece, il mare resta sempre affatto libero, salvo casi di eccezionale rigore invernale. Le precipitazioni non sono abbondanti: si aggirano intorno ad una media annua di 550 mm. e prevalgono in autunno. La neve, anche nei mesi più freddi, raggiunge al massimo i 30 cm. di spessore. Dominano i venti dei quadranti occidentali e specialmente di sud-ovest.
Questo clima è in complesso più mite che non quello delle altre terre vicine; perciò l'arcipelago appare nella Finnoscandia una regione vegetale di eccezionale ricchezza. Diffuse sono le foreste di pino, d'epicea e d'abete, quantunque le piante di fusto molto alto siano abbastanza rare. Oltre a queste specie, troviamo la quercia (particolarmente in boschetti nella Grande Åland), il frassino, l'olmo, tanto nei boschi quanto in gruppi isolati; il melo selvatico, l'acero, il tiglio; fra gli arbusti prevalgono il nocciolo, il viburno, il biancospino, il tasso. Le isole minori sono spesso circondate, lungo le coste, da una cintura di ontani e di arbusti, dietro la quale si leva la massa oscura del bosco di conifere. Gl'isolotti e gli scogli più esposti ai venti spesso presentano solo cespugliati di ginepri nani, il cui verde intenso spicca sul grigio-rossastro della roccia. Le spiagge dei seni rivolti verso i canali interni e protetti contro le intemperie ospitano i prati e i campi coltivati, i quali solo nelle isole maggiori si sono distesi verso l'interno, sostituendosi alla foresta. Dell'area totale dei comuni rurali (142.310 ha) ben 122.568 ettari sono dominio della foresta: dei 19.742 ettari rimanenti toccano al pascolo 5.159, al prato naturale 3.232, ai terreni coltivati 11.351. La proprietà è, in genere, molto divisa. Nelle coltivazioni prevalgono i cereali (38% dell'area coltivata: avena, segala, frumento. ecc.) e i foraggi (43%). Notevole l'allevamento: la rilevazione del 1925 dava 3.382 equini, 21.388 bovini, 32.356 ovini, 3.243 suini: si notavano in quell'anno 13 caseifici, di cui 12 cooperativi. Notevole anche la pesca, che nel 1924 produsse 2.331.780 kg. di pesce, quasi esclusivamente aringhe baltiche. Scarsa invece l'attività industriale: nel 1925 si contavano, non calcolando i piccoli mulini, 8 stabilimenti (in genere segherie), che impiegavano in media 96 persone e usufruivano di 392 HP.
La popolazione totale dell'arcipelago raggiungeva, al 31 dicembre 1924, i 27.167 abitanti. Esso forma quindi una delle provincie più densamente popolate della Finlandia (19 ab. per kmq.), la quarta in quell'anno. La comparazione con le statistiche anteriori al 1918 è resa difficile dal fatto che sino allora il län delle Åland era unito a quello di Turku-Pori (Åbo-Björneborg). Nel 1900 la popolazione, nei limiti dell'attuale distretto, era di 26.598 ab. (densità 18,6); nel 1885, di circa 21.500. L'aumento è quindi continuo, ma assai lento: nei sette anni fra il 1918 e il 1924 i coefficienti dell'eccedenza delle nascite variarono fra un minimo di −1,3 (1919) e un massimo di 6 (1921) per 1000 abitanti. Notevole tuttavia che la provincia segni fra tutte le altre della Finlandia la minore mortalità nel primo anno di vita (61,5 per 1000 nati vivi dal 1901 al 1924). Forte è l'emigrazione: 3.242 persone nel decennio 1901-1910; 1.391 nel 1911-1920; in tutto oltre 7.000 dal 1893 al 1925, delle quali solo un migliaio circa ha fatto ritorno.
Il linguaggio più diffusamente parlato è lo svedese: nel censimento del 1920 lo dichiarò propria lingua il 962,2 per 1000 degli abitanti, mentre il 37,5 parlava il finnico e il 0,3 altre lingue. Tutti i censiti si dichiararono luterani.
Quanto alle occupazioni, su 20.423 persone atte al lavoro figuravano 14.271 addetti all'agricoltura e alla pesca (quasi il 70%); ai trasporti e comunicazioni 1.955, operai giornalieri non specificati 1.051, addetti alle industrie, arti e mestieri 971, possidenti e pensionati 890, addetti a servizî pubblici 480, al commercio 286, all'insegnamento 202.
Il titolo di città è riconosciuto ad un solo centro, Mariehamn (finn. Maarianhamina), nell'isola Åland, capoluogo del distretto. Essa nel 1885 contava 756 ab., cresciuti a 1.027 nel 1900, a 1.368 nel 1910 e, il 31 dicembre 1924, a 1.507. Il distretto è suddiviso inoltre in 15 comuni rurali, dei quali i più densamente popolati raggiungono i 17 ab. per kmq. (Saltvik, Sottunga, Finström), mentre quattro toccano i 10. La loro estensione varia dai 147 kmq. di Jomala ai 21 di Sottunga, ma 10 accostano o superano i 100.
Nel seno della Repubblica finlandese, la provincia (län) di Land gode di particolare, larga autonomia, secondo una propria legge fondamentale (v. sotto).
Storia. - Dai secoli XII e XIII, le Åland, insieme con la Finlandia, furono sottomesse al re di Svezia, e dalla fine del secolo XIII appartennero alla diocesi di Åbo (oggi Turku). Ma solo quando, con Pietro il Grande, la Russia incominciò ad affacciarsi seriamente ed a porre stabilmente il piede sulla costa del Baltico, le Åland, dato il loro valore strategico, incominciarono ad acquistare un'importanza che da allora in poi crebbe continuamente. E appunto nell'estate del 1714, durante la guerra russo-svedese, l'ammiraglio russo conte Apraksin riportò presso le Åland una vittoria sugli Svedesi. Nel 1718-19, nell'isola Vardö ebbero luogo, tra la Russia e la Svezia, le trattative preliminari della pace che fu conchiusa nel 1721 a Nystad. Fino al 1809, tuttavia, le Åland appartennero alla Svezia, governate da un rappresentante del re, che risiedeva nel castello di Kastelholm, sulla riva del Bomarsund (distrutto nel 1634). Per la pace di Frederikshamn (finn. Hamina) del 1809, le isole Åland passarono alla Russia, e dal 1819 entrarono a far parte del governatorato di Åbo-Biemborg. Nel 1829 fu iniziata la costruzione della fortezza di Bomarsund, nella guerra del 1854-55 assediata dalla flotta francese e inglese. Dopo una difesa eroica, sotto il fuoco di 500 pezzi, la guarnigione di 1700 uomini, col generale Bodisco, si arrese. Con l'accordo di Parigi del 1856, fu proibito alla Russia di fortificare le isole Åland. Ma nel 1907, in relazione con il mutato orientamento della sua politica internazionale, la Russia fece conoscere alle potenze europee la propria intenzione di crearvi una base navale. Tale intenzione fu effettuata nel 1914, all'inizio della guerra mondiale.
La questione delle Åland. - Ma la guerra stessa, con i rivolgimenti ai quali ha dato origine, e che hanno turbato profondamente anche le condizioni politiche del Baltico, ha causato, riguardo al possesso di queste isole, una controversia internazionale delle più gravi, in cui alle considerazioni d'indole strategica si sono aggiunte le economiche, e soprattutto ragioni etniche. Essa si aprì nel 1917, durante l'occupazione bolscevica delle isole, e per alcuni anni ha turbato i secolari buoni rapporti fra la Svezia e la Finlandia, creando una delle più intricate questioni che la Società delle Nazioni sia stata chiamata a decidere. In grandissima maggioranza la popolazione delle Åland è di lingua svedese; e gli Ålandesi (circa 25.500) costituiscono solo un quindicesimo della popolazione svedese che abita, in masse compatte, la Finlandia occidentale del Nyland e l'Ostrobotnia. I comuni dell'arcipelago di Åbo, che confinano con i comuni orientali dello Skaergard di land, presentano sotto l'aspetto linguistico l'identico fenomeno, all'incirca nelle stesse proporzioni. Tuttavia, solo tra gli Svedesi delle Åland si manifestò l'irredentismo, che provocò la presentazione al re di Svezia, il 2 febbraio 1918, parallelamente alla proclamazione dell'indipendenza della Finlandia, di una petizione firmata da 7000 persone, per esprimere il voto che le isole fossero riunite al regno di Svezia.
Prescindendo dalle sottili disquisizioni storico-giuridiche sulla validità dei diritti della Finlandia, in seguito al diverso procedimento con cui l'arcipelago delle Åland, il territorio finlandese di terraferma e l'arcipelago di Åbo furono distaccati dalla Svezia, e circa il diritto dello stato finlandese di considerarsi il continuatore dell'autonomo granducato di Finlandia, può dirsi che gli Ålandesi tendevano a unirsi alla Svezia più per timore di una nuova occupazione bolscevica che per reale timore di una violenta finnizzazione o per odio verso la Finlandia, alla quale li collegano invece facili comunicazioni attraverso i ghiacci invernali, le più lunghe tradizioni storiche, e legami familiari. D'altra parte, la Svezia non poteva a sua volta negare ascolto ai connazionali che chiedevano di riunirsi alla loro nazione, e trascurare l'offerta occasione d'impadronirsi del gruppo d'isole posto a breve distanza dalle sue coste e che, in altre mani, può sempre rappresentare qualche pericolo per la difesa della stessa città di Stoccolma.
La questione, portata nello stesso anno 1918 alla Conferenza della pace, riunita in Parigi, non fu da questa ritenuta di sua competenza. Il consiglio della Società delle Nazioni, investito a sua volta del problema nell'estate del 1919, con deliberazione del 24 giugno 1921 riconobbe la sovranità della Finlandia, a condizione tuttavia che l'arcipelago venisse neutralizzato e si concedessero ulteriori garanzie amministrative e scolastiche agli abitanti delle isole Åland contro ogni minaccia di finnizzazione. Con queste garanzie internazionali venne ad essere largamente integrato il regime autonomo già concesso alle isole Åland dalla legge interna del 7 maggio 1920. Secondo questa legge, la popolazione della provincia di Åland è rappresentata, per tutte le questioni che rientrano nella sfera di autonomia, da un proprio Landsteng. Il governatore delle isole è nominato dal presidente della repubblica ed è assistito da un consiglio di provincia, il quale nomina tutti i funzionarî. La lingua da usarsi, nella corrispondenza e nei contatti sia con il pubblico, sia con le autorità centrali, è la svedese. Anche il servizio militare è sostituito per gli abitanti delle isole Åland da un periodo obbligatorio di servizio ai semafori e di pilotaggio nei canali dell'arcipelago. Ma la questione, risolta nei riguardi della Svezia, della Finlandia e delle terze potenze dalla deliberazione del Consiglio, è considerata tuttora come aperta dall'Unione delle repubbliche socialiste sovietiste russe, che si ritiene libera da qualunque obbligo, non avendo essa partecipato alla discussione.
Bibl.: R. Hermanson, La question des Iles d'Åland, Helsingfors 1921; K. von Bonsdorff, La situation de l'Åland pendant l'union de la Finlande avec la Suède, Helsingfors 1920; W. van der Vlugt, La question des Iles d'Åland, Leida 1921; O. Anderson, Les origines de la question d'Åland, Helsingfors 1920; La question des Iles d'Åland (Documents diplomatiques publiés par le Ministère des affaires étrangères), Helsingfors 1920; G. Braun, Politisch-geogr. Probleme des eur. Nordens, in Mitteilungen aus dem nordischen Institut der Univ. Greifswald, Greifswald 1921.