ALBERADA (Albereda, Alverada)
(Albereda, Alverada). Di nobile stirpe normanna, sposò Roberto il Guiscardo, portandogli l'appoggio delle milizie del potente nipote Gerardo di Buonalbergo e contribuendo così alla sua ascesa. Questo matrimonio (che ebbe luogo dopo il 1046, anno della venuta di Roberto in Italia) durò fino al 1058, quando la necessità di conciliarsi l'elemento longobardo di Salerno e l'ambizione di avere una sposa di più alto lignaggio indussero Roberto a ripudiare A., per motivi di consanguineità, non ben precisati, anche se non messi in dubbio da nessuna fonte. A., che dal matrimonio aveva avuto il figlio Marco, più noto come Boemondo, ebbe ricche donazioni.
Le notizie, ricavate da documenti da O. Delarc e riprese dopo di lui da molti storici, secondo cui A. avrebbe avuto la signoria di Colubraro e Policoro, sposando in seconde nozze un Ruggero Pomareda ed in terze un Ugo di Chiaromonte, e che sarebbe stata ancora viva in tardissima età nel 1122, sono state poste in dubbio con buoni argomenti da G. Antonucci, il quale ha distinto l'A., moglie del Guiscardo, da un'altra A., signora di Colubraro e Policoro ed appartenente piuttosto alla nobile famiglia dei Chiaromonte.
A. viveva ancora dopo il 1111, anno di morte del figlio Boemondo, che viene infatti ricordato come già defunto nella iscrizione sepolcrale di A., nella chiesa della Trinità in Venosa.
Fonti e Bibl.: Leonis Marsicani Chronica monasterii Casinensis, in Monumenta Germ. Hist., Scriptores, VII, Hannoverae 1846, p. 707; Guillelmi Apuliensis Gesta Roberti Wiscardi, in Monumenta Germ. Hist., Scriptores, IX, Hannoverae 1851, p. 262; Gaufridi Malaterrae De rebus gestis Rogerii Calabria e et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis patris eius, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., V, 1, a cura di E. Pontieri, p. 22; Amato di Montecassino, Storia dei Normanni, a cura di Vincenzo de Bartholomaeis, Roma 1935, in Fonti per la Storia d'Italia, LXXVI, pp. 126, 194, 197-199; G. De Blasiis, La insurrezione pugliese e la conquista normanna, II, Napoli 1864, pp. 14-40; O. Delarc, Histoire des Normands dans l'Italie Méridionale, Paris 1883, pp. 179 e nota relativa, pp. 339-340; F. Chalandon, Histoire de la domination normande en Italie et en Sicilie, I, Paris 1907, pp. 120, 154, 283, 285; G. Antonucci, Note critiche per la storia dei Normanni nel Mezzogiorno d'Italia. I. Alberada, in Arch. stor. per la Calabria e Lucania, IV (1934), pp. 11-21; Id., Albereda di Chiaromonte, signora di Colubraro e Policoro, ibid., XIII (1943-41), pp. 129-142; per la tomba di A. a Venosa si vedano H. W. Schulz, Denkmdler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, I, Dresden 1860, p. 325, ed E. Bertaux, L'art dans l'Italie Méridionale, I, Paris 1904, pp. 320-322.