D'ERASMO, Alberto
Nacque ad Udine, in una famiglia originaria delle Puglie, il 14 apr. 1874 da Luigi e da Erminia Martini. Fu avviato ben presto allo studio della musica e, approdato giovanissimo a Milano, divenne allievo di D. Fumagalli, con cui si diplomò in pianoforte al conservatorio "G. Verdi" nel 1892. L'anno seguente compose una Sonata per pianoforte, in tre tempi, rimasta inedita; approfondì nel contempo lo studio della composizione, sotto la guida dei maestri G. Coronaro, V. Ferroni, M. Saladino e A. Scontrino. Terminati i corsi al conservatorio nel 1894, presentò, come saggio finale di diploma, una Sinfonia in mi minore, in quattro tempi, non pubblicata.
L'anno successivo, ormai nel pieno dell'attività compositiva, vinse il premio Bonetti, istituito al conservatorio di Milano, con l'opera Marcella, in un atto, su libretto di A. Zanardini; il lavoro, rimasto inedito, fu lodato dalla commissione del concorso Steiner di Milano, nel 1897. Dedicatosi prevalentemente all'insegnamento del pianoforte, il D. compose per questo strumento numerosi brani a carattere didattico, pubblicati dalla casa editrice Ricordi fra il 1896 e il 1908. Non tralasciò comunque l'attività concertistica, sia come solista, sia in formazioni cameristiche, in una delle quali esordirà al suo fianco, diversi anni più avanti, il violinista A. Poltronieri. Con quest'ultimo formò il "Quintetto D'Erasmo-Poltronieri", che svolse gran parte dell'attività musicale presso il teatro del Popolo di Milano.
Nel novembre del 1908 il D. fu chiamato a dirigere l'istituto musicale "Donizetti" di Bergamo, dove tenne la cattedra di armonia e composizione sino al luglio 1921. Nella città lombarda svolse attività culturali di rilievo, partecipando a numerose serate musicali; celebre quella al teatro Donizetti del 1911. Riconosciuto come uno fra i maggiori docenti ed esecutori del periodo, nel 1927 il D. fu chiamato a Bologna a far parte di una giuria formata da V. M. Vanzo e G. C. Paribeni, per selezionare i nuovi talenti musicali italiani. Negli anni successivi continuò a risiedere a Milano, dedicandosi prevalentemente all'insegnamento del pianoforte; tra i suoi allievi si ricordano V. Brenna, G. Colli, G. Francesconi, M. Frigerio ed E. Turati.
Morì nel capoluogo lombardo, dopo una lunga malattia, il 18 dic. 1941.
Il D. fu autore fecondo di musica per pianoforte, per canto e pianoforte, e per banda; oltre alle opere già menzionate, si annoverano: Sei pezzi per pianoforte (Schizzo di mazurka, Minuetto, Romanza senza parole, Gavotta, Rêverie, Tarantella), Milano s.d.; Primizie, mazurka per piano (poi trascritta per banda), ibid. s.d.; Notturno e mazurka, per pianoforte, ibid. s.d.; Ne crois jamais, per canto e pianoforte, su testo di P. Bariatinsky, ibid. s.d.; Alla donna amata, per canto e pianoforte, su versi di V. Alfieri, ibid. 1934; Nuvola, per canto e pianoforte, su versi di M. Tibaldi Chiesa, ibid. 1934; Autunno, per canto e pianoforte, Milano s.d.; Erminia, mazurka per banda, ibid. s.d.; Il ritorno dal campo, marcia per banda, ibid. s.d.; inoltre una riduzione per canto e pianoforte di La Rosiera, idillio tragico in tre atti di V. Gnecchi, su testo di C. Zangarini, ibid. 1910. Questi lavori sono tutti conservati, in edizione a stampa, presso il conservatorio di S. Cecilia in Roma.
Fonti e Bibl.: M. V. Recupito, Artisti e musicisti moderni, Milano 1933, pp. 91 s.; M. Ballini, Cento anni di musica nella provincia di Bergamo (1859-1959), Gorle 1972, p. 50; R. Zanetti, La musica italiana nel Novecento, I, Busto Arsizio 1985, pp. 150, 601; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 435; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1928, p. 180.