Mario, Alberto
Patriota e scrittore (Lendinara, Rovigo, 1825 - ivi 1883). Studente universitario a Padova, partecipò alle dimostrazioni, violentemente represse, del febbraio 1848 e si rifugiò a Bologna per sfuggire all’arresto. Volontario in Veneto durante la prima guerra d’indipendenza, entrò poi in contatto con Mazzini a Milano. Partecipò alla difesa di Bologna e si trasferì poi a Genova dove collaborò con i giornali democratici locali. Prese parte al tentativo insurrezionale genovese organizzato in concomitanza alla spedizione di Sapri (1857) e fu perciò arrestato. Liberato dopo poco ma espulso dal Regno sabaudo, si recò in Inghilterra dove sposò la scrittrice e militante mazziniana Jessie White conosciuta in carcere. Collaborò attivamente alla rivista «Pensiero ed Azione», di cui Mazzini gli affidò la direzione, ma alla fine degli anni Cinquanta si avvicinò sempre più alle posizioni federaliste di Cattaneo. Con la moglie prese parte all’organizzazione della spedizione dei Mille e dalla Calabria seguì Garibaldi nella sua marcia di avvicinamento a Napoli. Partecipò anche alle spedizioni garibaldine del 1866 e del 1867. Vivace polemista, diresse la «Provincia» di Mantova, la «Rivista repubblicana» e la «Lega della democrazia». Nel 1863 fu eletto deputato, ma rifiutò l’incarico per non giurare fedeltà alla monarchia. Lasciò vari scritti tra i quali La mente di Carlo Cattaneo (1870) e Camicia rossa (1875), un ricordo delle sue esperienze garibaldine.