Famiglia di tipografi ed editori veneziani (sec. 17º-18º), di origine bergamasca. Iniziatore dell'attività tipografico-editoriale fu, negli ultimi decennî del sec. 17º, Girolamo, cui si deve la pubblicazione di alcuni periodici d'interesse locale e della Galleria di Minerva (7 voll., 1696-1717), organo dell'Accademia di Minerva da lui stesso fondata; delle sue edizioni si ha un Catalogus alphabetice descriptus (1720). Ne continuarono l'attività i figli Almorò e Giovanni Battista. Con Almorò (Venezia 1695 - Forlì 1764), fondatore dell'Accademia Albrizziana (1724), l'azienda ebbe numerose filiali anche all'estero e divenne un importante centro della società letteraria del tempo. A Giovanni Battista (n. Venezia 1698 - m. 1777) si devono, oltre ad alcune notevoli iniziative nel campo del giornalismo (Novelle della Repubblica delle Lettere, 1729-1738; Il Nuovo Postiglione, dal 1741), una fortunata guida di Venezia, Il forestiero illuminato (1740), e soprattutto una serie di splendide edizioni illustrate per le quali si valse della collaborazione dei migliori disegnatori e incisori del tempo: Opere del Bossuet (1736-1757), illustrate dal Piazzetta e da G. B. Tiepolo, Gerusalemme liberata (1745), con disegni del Piazzetta, Gemme antiche di A. M. Zanetti (1750), ecc.