(gr. ᾿Αλκμαίων) Eroe della mitologia greca, figlio dell’indovino Anfiarao e di Erifile. Quando Anfiarao, costretto da Erifile, partì nella spedizione dei Sette contro Tebe, sapendo di dovervi morire, affidò ai figli la cura di vendicarlo, uccidendo la madre e facendo una nuova spedizione contro Tebe. Morto Anfiarao, A. combatté contro Tebe e ne uccise il re Laodamante, poi uccise la madre. Perseguitato dalle Erinni, andò presso Oicleo in Arcadia, poi a Psofide presso Fegeo che lo purificò e gli diede in sposa la figlia Arsinoe (o Alfesibea). Ma colpita la regione da sterilità, l’oracolo ordinò una nuova purificazione di A. presso il dio fluviale Acheloo. Purificato da Acheloo, A. ebbe in matrimonio la figlia di lui Calliroe. Scoperto il tradimento, i fratelli di Arsinoe gli tesero un’insidia e lo uccisero.
Il mito di A. è svolto dall’ Alcmeonide, poema epico di autore ignoto forse del 7° sec. a.C., di cui restano scarsi frammenti.