ALCOOLISMO (II, p. 262). Legislazione (p. 268)
La legge di pubblica sicurezza (testo unico approvato con r. decr. 18 giugno 1931, n. 1056) fa una distinzione fondamentale fra bevande alcooliche di bassa gradazione, e "superalcoolici" o bevande che hanno un contenuto di alcool superiore al 21% del volume. Per vendere le prime è necessaria autorizzazione del questore (art. 86): per vendere le seconde è necessaria autorizzazione del prefetto (art. 89). Il numero degli spacci di vino non può eccedere la proporzione di uno per ogni 400 abitanti (non si contano però gli spacci di proprietarî che vendano al minuto il vino dei proprî fondi); per le bevande eccedenti il 4½ di alcool del volume, gli spacci vanno contenuti nella proporzione di 1 per ogni 1000 abitanti (art. 95). I commi 2° e 3° dell'art. 101 (relativi all'impiego di minori di anni 18 entro esercizî pubblici) sono stati abrogati dall'art. 25 della legge 26 aprile 1933, n. 653.
Le norme del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza sono integrate dagli articoli 167 a 210 del regolamento di pubblica sicurezza, approvato con r. decr. 21 gennaio 1929 n. 62-441.
Numerose e importanti sono le disposizioni del codice penale del 1930, concernenti la repressione dell'alcoolismo e i varî reati connessi all'ubriachezza: art. 686-691; 95; 717; 141; 219; 222.
Vi sono, infine, norme fiscali, tendenti, da una parte, a reprimere l'alcoolismo, e dall'altra, a procurare allo stato un'entrata. Il testo unico di leggi per l'imposta di fabbricazione sugli spiriti fu approvato con decreto ministeriale (delegato) dell'8 luglio 1924: ulteriori disposizioni furono, poi, dettate con decr. legge 27 aprile 1936 n. 635, con decreto legge 18 gennaio 1937 n. 22 e con decreto legge 24 gennaio 1938 n. 3.