ALEANDRO, Girolamo, il giovane
Nacque a La Motta, ora Motta di Livenza, il 29 luglio 1574, morì a Roma il 9 marzo 1629. Nipote per parte di padre del celebre cardinale omonimo, e per parte di madre dell'"Arcivescovo di Atene", Attilio Amalteo, che sostenne una parte notevole nella riconquista cattolica dell'Europa centro-orientale, venne da questo, nel 1600, chiamato a Roma, dove fu prima lungamente segretario del cardinale Bandini, poi del cardinale Francesco Barberini e dello stesso papa Urbano VIII. Scolaro a Padova del Panciroli, ebbe, precocissimo, fama di buon poeta latino e italiano (per quanto vada posto risolutamente fra i mediocri), e più tardi nomea d'epistolografo principe in latino; partecipò, in difesa del Marino, alla celebre polemica suscitata dallo Stigliani contro l'Adone; fu tra i fondatori e i sostenitori dell'Accademia romana degli Umoristi; ma va ricordato soprattutto come antiquario per le sue dissertazioni di archeologia applicata al giure, alla storia del costume e della religione, solo in parte edite.
Fra le opere letterarie segnaliamo soprattutto le poesie latine, dall'A. medesimo stampate a séguito di quelle dei tre Amaltei, Venezia 1627, e La difesa dell'Adone, uscita postuma a Venezia nel 1649.
Bibl.: G. G. Liruti, Notizie dei letterati del Friuli, I, Venezia 1760, pp. 506-536; G. M. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, Brescia 1753, I, s. v.; F. Corcos, Appunti sulle polemiche suscitate dall'Adone, Cagliari 1893.