Scrittore romeno (Prodăneştii Vechi, Bessarabia, 1819 - Iaşi 1859). Prese parte ai moti moldavi e transilvani del 1848, dopo il cui insuccesso subì il confino, il carcere e quindi l'esilio per alcuni anni. Fu autore di commedie, saggi e articoli di critica letteraria, "pensieri" (Cugetări, 1855), ricordi di gioventù, diarî di viaggio; scrisse anche il poema in prosa Cântarea României ("Il cantico della Romania", 1850), dapprima redatto in francese, come altre sue opere, tradotto poi in romeno dall'amico Nicolae Bălcescu, e infine da lui stesso rielaborato (1855). Mentre si trovava relegato nell'eremo moldavo di Soveja, scoprì e trascrisse il capolavoro della poesia popolare romena Mioriţa ("L'Agnellina").