Uomo politico sovietico (Pietroburgo 1904 - Mosca 1980). Aderì al partito comunista nel 1927; quale ingegnere tessile ha avuto una parte importante nello sviluppo della produzione tessile e in genere dell'industria leggera dell'URSS. Vicepresidente del Consiglio dei ministri nel 1946, quindi nel 1948 ministro delle Finanze e poi dell'Industria leggera. Membro del Politburo dal 1948 al 1952 e, di nuovo, dal 1960, nel 1954 tornò alle Finanze e fu quindi vicepresidente (1956) e presidente (1959) della Pianificazione economica. Nel 1960 fu eletto primo vicepresidente del Consiglio dei ministri e il 14 ottobre 1964 succedette a N. Chruščëv quale presidente, carica che mantenne fino alla morte. Nel 1965 fu promotore di un piano di riforma dell'economia sovietica destinato ad arenarsi sul finire degli anni Sessanta. Di particolare importanza il ruolo svolto da K. in politica estera: mediazione tra India e Pakistan (1965), stipula del trattato tedesco-sovietico di rinuncia all'uso della forza (1970). Tale suo ruolo fu tuttavia gradualmente ridimensionato, nel corso degli anni Settanta, da quello assunto dal segretario generale del partito comunista L. Brežnev.