Filosofo e medico (Bologna 1463 - ivi 1512). Insegnò logica, filosofia naturale e medicina teorica a Bologna (1484-1506), poi, per un biennio (1506-1508), filosofia naturale a Padova, in concorrenza col Pomponazzi, e infine di nuovo a Bologna dal 1508 alla morte. Nelle sue opere filosofiche l'A. si rivela fedele seguace di quel particolare indirizzo averroistico che fa capo a Sigieri di Brabante; tra di esse sono da ricordare soprattutto i Quodlibeta de intelligentiis, 1494, il De orbibus, 1496, il De elementis, 1505 che, completandosi l'una con l'altra, si può dire abbraccino tutto il sistema aristotelico-averroistico della natura. Interessante documento della sua opera di editore è l'Opus septisegmentatum, in cui sono raccolte, tra l'altro, alcune rare operette pseudo-aristoteliche (De secretis secretorum, De physionomia, ecc.). Della sua attività d'insegnante e studioso di medicina restano, oltre ad appunti scolastici inediti, le Anatomicae annotationes (pubblicate postume dal fratello Giovanni Filoteo nel 1520), probabilmente abbozzo di un'opera sistematica. In esse sono notevoli alcune osservazioni tratte dall'A. nel corso di pubbliche dissezioni anatomiche, che danno un'idea del profondo rinnovamento che nel sec. 16º si andava attuando, anche in questo campo, per il ricorso all'esperienza diretta.