Pittore (Firenze 1535 - ivi 1607). Scolaro e aiuto di Angiolo Bronzino (da cui derivò il soprannome), ne imitò lo stile; ma dal maestro si distinse per un'immaginazione più vivace e una tendenza chiaramente decorativa. Subì pure largamente l'influsso di Michelangelo, che studiò a lungo a Roma (1554-59), come si vede nella sua prima opera datata, eseguita al ritorno a Firenze (pala d'altare e affreschi della capp. Montanti nella Ss. Annunziata, 1560). Della sua successiva, vastissima attività, in Firenze e fuori, si ricordino gli affreschi del pal. Salviati in via del Corso, del salone di Poggio a Caiano (1579-82), il Cenacolo (1584) e il Miracolo della manna (1597) nel refettorio di S. Maria Novella; numerose pale d'altare (Cristo e l'Adultera, 1577, in S. Spirito; Annunciazione, 1579, Incoronazione della Vergine, 1593, all'Accademia; Resurrezione di Lazzaro, 1594, in s. Francesco di Pistoia). Dette pure cartoni per gli arazzi della manifattura medicea.