Architetto (Ghemme, Novara, 1798 - Torino 1888), compì a Torino e perfezionò a Roma gli studî d'ingegneria e d'architettura. Restando formalmente rispettoso della grammatica neoclassica, tentò e realizzò nuove e audacissime soluzioni costruttive, specialmente attraverso l'impiego del ferro. Suo capolavoro è la Mole Antonelliana, alta m. 167,50, iniziata nel 1863 come tempio israelitico e poi acquistata e condotta a termine dal comune di Torino. Altro esempio di tecnica costruttiva è la cupola di S. Gaudenzio a Novara, alta m 125. Oltre a varie opere minori in Piemonte e in Lombardia (casa "delle colonne", 1854, a Torino; parrocchiale di Oleggio, 1858, pal. municipale di Mortara, 1860) studiò un piano urbanistico per il centro di Torino, inattuabile ma interessante per la modernità della concezione.