BENINCASA, Alessandro
Nato a Perugia nel 1649 da famiglia di antica nobiltà, compì i primi studi sotto la direzione di Francesco Maria Calidoni, giurista e letterato locale di qualche nome. Iscritto all'università, vi terminò il corso degli studi legali con ottimo successo, se nel 1668, a diciannove anni, ottenne un incarico di lettore di diritto civile nel medesimo studium generale. Il B.mantenne l'incarico sino al 1676, diviso tra il diritto, la poesia e le cure di un canonicato nella cattedrale di S. Lorenzo.
Il B. non è ricordato particolarmente negli annali dell'università di Perugia per questa sua attività giovanile di civilista, mentre le cronache lo vogliono maggiormente interessato alla poesia dialettale ed aulica.
Quando fu ammesso all'Accademia degli Insensati di Perugia egli recitò un vero e proprio discorso programmatico "che non disconviene allo studio delle Leggi unire quello della Poesia". Molte sue composizioni del periodo 1669-1676 sono comprese nelle raccolte dell'epoca, mentre altre si conservano manoscritte nella Biblioteca Augusta di Perugia con il titolo Rime di A. B. perugino canonico della Cattedrale (ms. 433, G-22).Anche nel periodo romano il B. continuò ad interessarsi di letteratura e fu il primo prelato ammesso, il 13 maggio 1691, nella sezione romana dell'Arcadia appena costituita. Non si conoscono tuttavia le rime lette da Alceo Trapezunzio (tale era il suo nome accademico) nelle tornate del Bosco Parrasio.
Nel 1676 il B., forte della protezione del cardinale Baldeschi, a cui era legato da vincoli di parentela, si trasferì a Roma per continuare la sua carriera in campo giuridico ed ecclesiastico. Nel 1680 fu coadiutore di suo zio Giovan Paolo Meniconi, nominato vescovo di Bagnorea, e due anni dopo divenne uditore di Rota, carica riservata in parte da Innocenzo XI ai giuristi perugini. Non trascorse molto tempo che ottenne nuovi incarichi ed onori: fu creato membro della congregazione delle Immunità ecclesiastiche, quindi vice-cancelliere dell'Archiginnasio romano. Innocenzo XII gli assegnò l'ufficio della spedizione dei Brevi minori (il "concesso"). Sembrava che il cursus honorum del B. dovesse terminare infine con la porpora cardinalizia, quando sopraggiunse la morte, avvenuta a Roma il 28 apr. 1694.
Il fratello Michelangelo ebbe cura di erigergli un monumento funebre nella chiesa di S. Domenico in Perugia e attese anche alla sistemazione e pubblicazione delle sue trecentonovantaquattro decisioni rotali, che apparvero con dedica dello stesso Michelangelo a Marcantonio Ansidei e il titolo: Decisiones Sacrae Rotae Romanae coram R. P. D. Alexandro Benincasa Patricio perusino cum argumentis, summariis et indice, Romae, ex typ. Rev. Cani. Ap., 1714(in fol. di pp. 442+ 126 n. n.). Nella Biblioteca Augusta di Perugia, tra i libri lasciati per testamento dal fratello, si trova un'altra opera giovanile del B.: De Aristotelis Metheoris Tractatus unicus, ignea et aquea continens, 1665, manoscritto, contenente una serie di lezioni scolastiche sull'argomento (ms. 627, 1-10, di pp. 102).
Il B. deve piuttosto essere ricordato come giurista canonico: le sue decisiones ebbero lode di chiarezza e di dottrina. Si inserivano infatti autorevolmente in quel complesso di raccolte che lungo i secoli XVII e XVIII perpetuarono alla giurisprudenza rotale la funzione di arbitra suprema dell'interpretazione canonistica, con efficacia quasi pari alla legge.
Bibl.: A. Oldoini, Athenaeum Augustum in quo Perusinorum scripta publice exponuntur, Perusiae 1678, p. 5; Rime di Francesco Coppetta e di altri poeti perugini, I, Perugia 1720, pp. 7. 147; G. Vincioli, Vita di A. B., in Notizie istor. degli Arcadi morti, II, Roma 1720, pp. 122-125; M. A. Belforti, Lycaeum Augustum seu Literatorum Perusinorum memoriale, Neapoli 1731, p. 20; G. M. Mazzuchelli, GliScrittori d'Italia, II, 2, trescia 1760, p. 852; A. Mariotti, De' Perugini Auditori della Sacra Rota Romana memorie istoriche, Perugia 1787, p. 161; V. Bini, Memorie istor. della perugina Università degli studi e dei suoi professori, Perugia 1816, III, pp. 47 ss.; G. B. Vermiglioli, Biografia degli scrittori Perugini e notizie delle opere loro, I, 2, Perugia 1829, pp. 209-212; T. Cuturi, Ruolo dei professori della facoltà di giurisprudenza dell'Univers. di Perugia fino al sec. XIX, in Per una festa scient. nell'Univers. di Perugia il 18 sett. 1890, Perugia 1891, p. 149; I. Carini, L'Arcadia dal 1690 al 1890, Roma 1891, p. 509; G. Ermini, Storia della Univers. di Perugia, Bologna 1947, p. 480.