ALESSANDRO di Alessandria, santo
Fu il predecessore di S. Atanasio sulla cattedra episcopale, nella quale succedette a Pietro e ad Achilla (312 o 313). Ebbe a sostenere varie lotte, a proposito della celebrazione pasquale (contro Crescenzio) e soprattutto contro lo scisma di Meleto di Licopoli. Dopo aver tollerato per qualche tempo l'insegnamento ereticale di Ario, dovette procedere alla sua condanna. L'appoggio concesso all'eresia dall'episcopato asiatico inasprì la controversia al punto da provocare l'intervento di Costantino, prima con una lettera ad Alessandro e ad Ario, poi con la convocazione del concilio di Nicea. Alessandro vi partecipò, insieme con Atanasio, e assistette alla vittoria dell'ortodossia. Morì probabilmente nel 328.
Bibl.: Due lettere di lui contro Ario, citate da S. Epifanio (haer., 69, 4), sono ristampate in Migne, Patrol. graeca, XVIII, coll. 523-607; altri frammenti in Pitra, Analecta sacra, IV, p. 196 segg., 430 segg.; in Mai, Nova Patrum Bibl., II, Roma 1844, p. 529 segg.; in E. A. W. Budge, Coptic Homilies, Londra 1910, p. 407 segg.; in Hyvernat, Les actes des martyrs de l'Égypte, Parigi 1886, p. 247 segg. Cfr. Bardenhewer, Geschichte der altkirchlichen Literatur, III, Friburgo in B. 1912, p. 34 segg.