Uomo politico cecoslovacco (Uhrovec, Slovacchia, 1921 - Praga 1992). Prese parte alla resistenza comunista, membro del Presidium e segretario del Partito comunista slovacco (1963-68). Esponente dell'ala rinnovatrice del partito, D. successe, dopo un duro scontro politico nel Comitato centrale (genn. 1968), ad A. Novotný nella carica di primo segretario del partito. Sotto la direzione di D. venne avviato un vigoroso processo di liberalizzazione (abolizione della censura, riforme economiche che rafforzavano l'autonomia delle aziende e il ruolo del mercato, ecc.), processo interrotto dall'invasione della Cecoslovacchia da parte delle forze del Patto di Varsavia (agosto 1968). Costretto a interrompere il processo riformatore, D. fu successivamente sostituito da G. Husák nella carica di segretario del partito (aprile 1969). Dopo un breve periodo trascorso alla presidenza del Parlamento (1969) e quindi come ambasciatore in Turchia (1970), D. venne infine espulso dal partito (1970) ed escluso da ogni carica pubblica. Tornato sulla scena politica nel nov. 1989, durante le grandi manifestazioni popolari che portarono alla caduta del regime, nel dic. successivo fu eletto all'unanimità presidente dell'Assemblea federale cecoslovacca. Riconfermato nella stessa carica dopo le elezioni del giugno 1990, l'ha mantenuta sino alle successive consultazioni del giugno 1992.