CALCAGNINI, Alfonso
Nato a Ferrara in data imprecisabile da Teofilo, ha il proprio nome strettamente legato a quello del fratello Borso, che con lui contribuì a consolidare la fortuna patrimoniale della famiglia, tra lo scorcio del sec. XV e i primi vent'anni del XVI.
Provato dalle difficoltà sostenute fin dalla giovinezza nei suoi possedimenti ferraresi verso la Romagna, percorsi sempre dalle inquietudini e dagli allarmi suscitati dalle rivendicazioni pontificie sul territorio romagnolo e dalle opposte iniziative veneziane, il C. dal 1490 in poi ebbe fortissimi contrasti con proprietari terrieri del Fusignanese. Altri contrasti sostenne in territorio di Rovigo, a Bellombra, pure possedimento dei Calcagnini, per noie fiscali di suoi dipendenti con la "cavargellania" di Corbola.
Fattosi intrinseco col duca Ercole I quando la diplomazia francese, prima della discesa in Italia di Carlo VIII, aveva sondato lo stato d'animo del duca e questi aveva dovuto fare una ricognizione dell'umore generale dei suoi sudditi alla ricerca di fedeli sostenitori, il C. gli rimase vicino durante la campagna del re di Francia in Italia iniziando un rapporto di devozione che durò poi tutta la vita. In compenso gli Estensi diedero la loro protezione al C. preoccupandosi della quiete dei suoi feudi, particolarmente di quelli romagnoli, ove, nel 1502, la situazione si faceva difficile per il dilagare di un vero e proprio brigantaggio, frutto anche delle disastrose condizioni economiche dei luoghi. Oltre le squadre di popolani che correvano la campagna fino al mare, il C. doveva fronteggiare, in una lotta dura e continua, l'ostilità dei singoli proprietari rivali. Nelle more di questo conflitto il C. si applicava ad opere civili atte a rinsaldare il suo prestigio. Continuava così, con notevole investimento di danaro e di mezzi, l'opera di bonifica di tutti i terreni vallivi che suo padre aveva comperato da un Pietro Piemontese e di quelli che la famiglia aveva avuto in dono nel 1465 da Borso d'Este, nella parte settentrionale di Fusignano, solcati in taluni punti dal Po e dal Reno: iniziative queste in cui si esprimeva anche la tradizionale tendenza della famiglia a perfezionare, allargandoli verso Ravenna, i confini del feudo fusignanese, e che perciò sollevarono contro il C. e contro il fratello Borso le proteste delle autorità ecclesiastiche presso la corte estense.
Nel 1502 il riscatto delle terre dalle acque era a buon punto e il C. poteva vedere stabilmente e fruttuosamente insediati in quella località, che allora aveva il nome di Alfonsine, coloni da lui chiamati da fuori e incoraggiati. Il C. promosse la costruzione, al centro dell'abitato, di una chiesa, S. Maria delle Alfonsine, che voleva essere il simbolo di una fatica premiata, nell'ordine di idee di una pace operosa e di una viva devozione. L'opinione pubblica nella "Romagnola ferrarese" non si lasciò facilmente comprare tuttavia da queste dimostrazioni di forza e forse anche questo teme desto l'attivismo del C. nei confronti della gente situata alla destra delle Alfonsine.
Nel 1509 il C. partecipò alla guerra della lega di Cambrai, al diretto servizio del duca di Ferrara, Alfonso I, contribuendo alla difesa del basso Ferrarese contro la forte offensiva dei Veneziani. In premio gli Estensi gli tributarono l'onore di un'ambasciata di "obbedienza" presso il re di Francia all'indomani della guerra, nel clima euforico della vittoria. Nel 1519 Leone X si decise a conferire al C. l'investitura ufficiale del feudo conteso ai Ravennati, che assunse il titolo di territorio Leonino. Il C. morì in quello stesso anno. Aveva sposato Laura d'Este, figlia del duca Rinaldo.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Modena, Particolari, n. 252 (lettere degli anni 1490, 1498, 1500, 1502); Ferrara, Bibl. Ariostea, collez. Antonelli, ms. 170: Memorie della famiglia Calcagnin;Fusignano, Arch. comun., Memorie storiche sopra l'isola di Fusignano, c.285; L. Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, I, Ferrara 1804, p. 104; G. A. Soriani, Storia della origine fondazione e dominanti della terra di Fusignano, Lugo 1845, p. 52; L. Vicchi, Storia di Fusignano, Faenza 1876, pp. 47 s.; L. Balduzzi, I Calcagnini. Mem. geneal., Pisa 1884, p. 13; A. Piromalli, La cultura a Ferrara al tempo dell'Ariosto, Firenze 1953, pp. 160-63; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, s. v.Calcagnini di Ferrara, tav. I.