Scrittore francese (Loches 1797 - Parigi 1863). Accademico di Francia nel 1845, V. fu poeta di rara limpidità classica nello stile e nell'ispirazione, ma ricco di temi e fermenti morali ereditati dalla temperie romantica del momento.
Di nobile famiglia, iniziò la carriera militare sotto la Restaurazione, ma l'abbandonò (1827) per dedicarsi interamente alle lettere. A Parigi frequentò il cenacolo romantico; pubblicò nel 1822 il suo primo libro di versi (Poèmes), poi (1824) il poemetto Éloa, ou la soeur des anges, che fu riprodotto, con quasi tutte le poesie del 1822 e altre nuove (fra cui Moïse e Le cor) nel vol. Poèmes antiques et modernes (1826). Dello stesso anno è il romanzo Cinq-Mars ou Une conjuration sous Louis XIII sui modi di W. Scott, ma d'una maggiore severità di concezione, che rivela l'intimo e austero pessimismo di Vigny. Tradusse l'Otello di Shakespeare, che fu rappresentato nel 1829: episodio cospicuo della battaglia romantica che si svolgeva in quegli anni sotto la guida di V. Hugo. Nel 1831 si recitò La maréchale d'Ancre, dramma storico in prosa; del 1833 è la commedia di un atto Quitte pour la peur. Sotto il titolo di Les consul tations du Docteur Noir. Stello ou le diable bleu (1832) V. narrò la tragica fine di tre poeti, Gilbert, Chatterton e André Chénier, denunciando l'ostilità della società moderna contro la poesia: su Chatterton scrisse ancora un dramma (1835). Il libro Servitude et grandeur militaires (1835) comprende tre racconti in prosa (Laurette ou Le cachet rouge, La veillée de Vincennes, La vie et la mort du Capitaine Renaud ou La canne de jonc), ispirati a un ideale di stoica fede, che illustra la missione nazionale e morale dell'esercito. Una nuova edizione dei Poèmes antiques et modernes è del 1836; le altre poesie che V. scrisse in seguito furono raccolte nel vol. postumo Les destinées (1864). Della Seconde consultation du Docteur Noir, continuazione di Stello, non lasciò che un episodio, Daphné, su Giuliano l'Apostata. La sua complessa personalità si espresse inoltre nel Journal d'un poète (post., 1867) e nella Correspondance (post., 1905).