Statistico, criminologo e sociologo (Castiglione di Sicilia 1876 - Roma 1960), figlio di Nicola; fu prof. di statistica nelle univ. di Torino (1914), Messina (1919), Napoli (1920) e Roma (1929-1951); socio nazionale dei Lincei (1948); ha pubblicato studî di carattere generale e indagini originali sulle classi povere, sui delinquenti, sul substrato sociologico e biologico del linguaggio, sulla psicologia dell'io profondo. Tra le moltissime opere, alcune delle quali profondamente innovatrici nei campi della criminologia, della demografia e della statistica: La delinquenza in Sardegna (1897), L'Italia barbara contemporanea (1898), Antropologia delle classi povere (1910), Le génie de l'argot: essai sur les langages spéciaux, les argots et les parlers magiques (1912), La misura della vita: applicazioni del metodo statistico alle scienze naturali, alle scienze sociali, all'arte (1919), Il metodo statistico (1923; 3a ed. ampl. 1932), Nozioni preliminari e quadri riassuntivi di statistica metodologica (1940; 4a ed. 1947), Criminologia (6 voll., 1941-53; n. ed. ampl. 1949-54), L'io profondo e le sue maschere: psicologia oscura degli individui e dei gruppi sociali (1949), Il mito della civiltà, il mito del progresso (1951), La fisionomia nell'arte e nella scienza (1952), Avventure e disavventure della personalità e delle umane società (1953), Sociologia ed altri scritti (1959).