ALGOVIA (Allgäu, Algäu, Algau [Alpengau o Albigau]; A. T., 20-21)
Regione storica dell'Alta Svevia percorsa dall'lller, tra il lago di Costanza e il Lech; che, nel più largo senso comprende le catene periferiche delle Alpi calcaree settentrionali subito ad oriente del lago di Costanza e la sottostante parte SO. dell'altipiano svevo da Leutkirch (Württemberg) a Kaufbeuren e Füssen verso levante. Alcuni vi ascrivono minor parte dell'altipiaho, cioè quella a mezzodì della linea Kempten-Kaufbeuren; altri ancora restringono l'Algovia alle sole Alpi formanti il bacino dell'Iller e alle più vicine vallate. È questo veramente il cuore dell'Algovia, regione chiusa fra monti, ove mancano o scarseggiano valichi bassi per comunicare con le circostanti regioni alpine. Verso oriente il Lech con ampio arco limita nettamente l'Algovia dalle Alpi che s'elevano sulla destra del fiume e che da esso prendono il nome; le une e le altre verso le sorgenti del Lech, al passo di Flexen (1784 m.), si connettono fra loro e ai monti dell'antica Selva di Bregenz (estirpata fra il sec. XI e il XIV), che circoscrivono a occidente la regione. L'Algovia perciò comprende anche un tratto di territorio austriaco, appartenente al Tirolo a levante, al Vorarlberg a ponente. Ma al netto confine orientale non corrispondono linee altrettanto spiccate nelle altre direzioni, sicché verso SO. l'Algovia, un po' abitrariamente, si potrebbe limitare allo spartiacque fra l'Iller e la Bregenzer Ach. Le Alpi della Algovia costituiscono il gruppo settentrionale anteriore alle Alpi Retiche, e fanno parte della zona periferica, prevalentemente calcarea, delle Alpi Orientali e nelle divisioni orografiche di solito comprendono uno spazio maggiore dell'Algovia stessa, in quanto che si fanno terminare all'Arlberg (1802 m.) e al passo di Fern (1210 m.), che le separano rispettivamente dalle Retiche e dalle Tirolesi. Le loro cime più alte sono Hohe Licht 2687 m., Mädelegabel 2649 m., Hochvogel 2589 m., Bieberkopf 2603 m., Widderstein 2536 metri. Sono formate, al margine settentrionale, da molasse e più internamente dal flysch e da rocce mesozoiche; e le forme aspre di queste ultime contrastano con quelle dolci e tondeggianti delle prime.
Il ramo principale dell'economia di questo paese alpestre sta nella preparazione del latte e nell'esportazione del bestiame; i boschi forniscono legname, e le forze idrauliche dànno vita alla tessitura. La relativa fertilità del suolo e l'ampiezza delle valli consentono una densità di popolazione notevole per una regione montuosa (75 ab. per kmq.), lo sbocco naturale della quale è a nord, nella zona d'altipiano che ha per centro Kempten. Essa zona è quella occupata dalle colline moreniche della glaciazione più recente, larga sino a 30 km. a settentrione degli sbocchi vallivi del Lech e dell'Iller, verso i quali si aprono cavità occupate da laghi e dovute all'escavazione dell'antico ghiacciaio. Un gran numero di case isolate o riunite in piccoli aggruppamenti (Weiler) o in piccoli villaggi è disseminato nella zona morenica; pochi i luoghi assurti col favore di qualche condizione particolare a una certa importanza: Lindau (13.582 ab.) su un'isoletta del lago di Costanza congiunta alla terraferma, e la vicina borgata di Lidenberg (5100 ab.), Kempten (21.874 ab.), Kaufbeuren (9160 abitanti). Meno popolosi sono i centri formatisi allo sbocco delle valli: Füssen (6215 ab.), Immenstadt (5614 ab.), Sonthofen (4619 ab.), Oberstdorf (4178 ab.), nella parte bavarese; e Isny (3769 ab.), Leutkirch (4283 ab.), Wangen (5837 ab.) nel lembo württemberghese dell'Allgäu, sono i più notevoli; parecchie altre sedi superano di poco la cifra di 2000 ab. o non la raggiungono.
Bibl.: Waltenberger, Orographie der Algäuer Alpen, Augusta 1881; Baumann, Geschichte des Allgäus, Kempten 1881-1895; Förderreuther, Die Allgäuer Alpen, 1907; Mayer-Pfannholz, Deutsches Alpenland, Heimatbuch, Lipsia 1920.