Nella chimica la presenza in un elemento chimico di forme che differiscono per una diversa disposizione degli atomi nel solido e quindi per una differente struttura cristallina. È caratteristica del carbonio (diamante in fase monometrica e grafite in fase trigonale), dello zolfo (rombico e monoclino) ecc. Le varie forme allotropiche di uno stesso elemento possono differire anche per proprietà chimiche (diversa reattività) o fisiche (colore, solubilità ecc.).
Si distingue in: enantiotropia, quando ciascuna delle due modificazioni ha un campo di stabilità definito e a seconda delle condizioni ognuna di esse può trasformarsi nell’altra reversibilmente; monotropia, quando delle diverse modificazioni (sempre allo stato solido) una sola è stabile a tutte le pressioni e temperature e le altre, metastabili, tendono a trasformarsi in essa; a. dinamica, che si verifica oltre che per lo stato solido anche per quello liquido e per quello gassoso, nella quale le diverse modificazioni coesistono stabilmente in equilibrio, entro limiti estesi di temperatura e pressione.