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alterità

Dizionario di filosofia (2009)
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alterita


alterità

Concetto filosofico che nel linguaggio scolastico si oppone a quello di ‘identita’. Già Platone, specialmente nei dialoghi dialettici (➔ per es. il Sofista), muovendo dall’opposizione eleatica dell’essere e del non essere o, più esattamente, di «quel che è» a «quel che non è», riconosce come, in questo secondo termine dell’antitesi, il «non essere» si risolva nell’«essere altro». Viene così risolta la mera negatività di ciascuna idea rispetto alle altre, e fondata la possibilità della predicazione e partecipazione reciproca delle idee. In Aristotele il concetto di a. si presenta solo come una delle forme possibili dell’«antitesi» o «opposizione», accanto, per es., alla «contrarietà» e alla «contraddizione»: rispetto a «bianco», «altro» è «verde», o qualsiasi altra cosa; «contraddittorio» è «non bianco», «contrario» è «nero». Il concetto di a. torna in primo piano quando, con Hegel, riacquistano importanza primaria i problemi logico-dialettici e metafisico-dialettici: il problema dell’«essere altro» (Anderssein) torna a presentarsi connesso con quello del «non essere» (Nichtsein): come dall’antitesi del «non essere» all’«essere» si genera il «divenire», così dal reciproco e indefinito convertirsi dell’«alcunché» (Etwas) in «altro» (Anderes) nasce il processo all’infinito, della «cattiva infinità». Da Hegel in poi il problema dell’a. e del suo rapporto con la negazione è rimasto tra le questioni capitali della dialettica. Diverso il problema dell’a. in quanto problema dell’«altro soggetto», ossia della molteplicità delle coscienze.

Vedi anche
dialettica Tecnica e abilità di presenta­re gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore. filosofia Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, propriamemte «arte dialogica», risale al 5° sec. a.C., a quell’ambiente socratico in cui il metodo del discutere per brevi domande e risposte ... Platóne Platóne (gr. Πλάτων, lat. Plato). - Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων gli fu dato più tardi con scherzosa allusione al suo esser πλατύς ... etnia Nell’antropologia della fine del 19° sec., raggruppamento umano (dal gr. ἔθνος «razza, popolo») distinto da altri sulla base di criteri razziali, linguistici e culturali. ● Tale definizione, tuttora impropriamente ma correntemente usata, è stata sottoposta a radicale revisione dall’antropologia contemporanea. ... Benedetto Cróce Cróce, Benedetto. - Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette i genitori, fu accolto a Roma in casa dello zio Silvio Spaventa, e vi rimase sino ...
Altri risultati per alterità
  • Diversità
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
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  • ALTERITÀ
    Enciclopedia Italiana (1929)
    In opposizione a identità, indica il carattere di essere altro, distinto. Termine usato in filosofia specialmente per designare la qualità di ciò che è fuori (altro) del soggetto, dell'io, del pensiero (l'oggetto, il non io, la natura).
Vocabolario
alterità
alterita alterità s. f. [dal lat. tardo alterĭtas -atis, der. di alter «altro»]. – Nel linguaggio filos., il carattere di ciò che è o si presenta come «altro», cioè come diverso, come non identico; anche in espressioni della sociologia:...
alterare
alterare v. tr. e intr. pron. [dal lat. tardo alterare, der. di alter «altro, diverso»] (io àltero, ecc.). – 1. a. Rendere diverso, cambiare la sostanza, l’aspetto di qualcosa, snaturare: a. i colori; a. la facciata di un palazzo. Come...
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