DA MOSTO (o CA' da Mosto), Alvise
Navigatore, dalla nobile casata, originaria forse di Lodi, ascritta al patriziato veneziano sino dal 1297. Alvise (o Luigi), nacque nel 1432. Cointeressato nell'azienda del cugino Andrea Barbarigo, ripetutamente viaggiò nel Mediterraneo. Partito nell'agosto del 1454 e obbligato a trovar rifugio al Capo S. Vincenzo, entrò in relazione con l'infante Enrico, che attendeva ad organizzare spedizioni di scoperta sulle coste atlantiche, e accolse l'invito che l'infante gli fece di entrare al suo servizio. Partì con una caravella il 22 marzo 1455 alla volta di Madera, toccando Porto Santo da poco colonizzata e, quindi, visitate le Canarie e doppiato il Capo Bianco, costeggiò il Senegal col proposito di oltrepassare il Capo Verde ed esplorare il paese della Gambia, di cui aveva sentito magnificare le ricchezze. Incontratosi con altre navi, di una delle quali aveva il comando il genovese Antoniotto Usodimare, si unì con quelle; ma l'ostilità dell'equipaggio impedì di procedere oltre, onde fu deciso il ritorno in Portogallo. L'anno dipoi, col consenso dell'infante, i due Italiani si proposero di riprendere l'interrotta navigazione. Partiti da Lagos, pare in aprile, si diressero al Capo Bianco; ma costretti da un furioso temporale a piegare verso libeccio, pervennero in vista di un gruppo d'isole ignorate, che distinsero complessivamente col nome di Isole del Capo Verde. Ripresa quindi la navigazione verso levante e oltrepassata la foce della Gambia, scoprirono il fiume Casamance e il Capo Roxo spingendosi sino alla foce del Rio Grande e alle isole Bissagos. Dopo di che decisero di ritornare in Portogallo dove giunsero nell'ottobre del 1456. Il Da Mosto rimase a Lagos per varî anni occupandosi di commercio; ma poco sappiamo di questo tempo della sua vita. Nel 1463 si restituì a Venezia, occupandosi sempre di commercio. Nel 1474 fu incaricato della difesa del porto di Cattaro e nel 1479 ritornò a Venezia, dove nel 1481 assunse il comando delle galere armate per il commercio con Alessandria. Morì il 18 luglio 1488.
Il Da Mosto stese le relazioni dei suoi due viaggi, pare durante il tempo del suo soggiorno a Lagos. Esse furono poi pubblicate per le stampe nell'edizione di Vicenza 1507 dei Paesi nuovamente ritrovati et Novo Mondo da Alberico Vesputio Florentino intitolato. La relazione del Da Mosto apre la raccolta, dovuta, pare, a Francesco da Montalboddo, più volte poi ristampata. La inserì quindi il Ramusio sino dalla prima edizione nel vol. I delle Navigationi (1550) e figura nel volume Il viaggio di Giovan Leone e le Navigazioni di Alvise Da Cadamosto, Venezia 1837. L'importanza delle relazioni del Da Mosto, per quanto sfuggita al De Barros, fu riconosciuta dai geografi e dai critici per la ricchezza e fedeltà delle osservazioni, che ci fecero conoscere per la prima volta i paesi dell'Africa occidentale ove i Portoghesi svolsero la loro attività. Fu contestata da alcuni l'affermazione relativa alla scoperta delle Isole del Capo Verde, che viene comunemente attribuita al genovese Da Noli; ma non vi è ragione fondata per escluderne la veridicità. Secondo quanto risulta da un codice delle relazioni posseduto dalla Marciana, il Da Mosto avrebbe anche costruito una carta dei suoi viaggi, che sarebbe andata perduta. Di quella o delle sue relazioni si valse certo il cosmografo fra Mauro per il suo celebre mappamondo che ne riporta tutte le indicazioni sui paesi dell'Africa da lui visitati.
Bibl.: A. Da Mosto, Il portolano attribuito ad Alvise da Ca' da Mosto, in Boll. Soc. geogr. ital., 1893; id., A. Da M., Feltre 1900; id., Alcune notizie sulla vita del navigatore A. da Ca' da M., in Riv. Marittima (1906); id., Il navigatore A. Da M. e la sua famiglia, in Archivio Veneto, II (1927); J. Rackl, Die Reise der Venetianers da Ca' da Mosto an der Westküste Afrikas, Norimberga 1898; R. Caddeo, Le navigazioni atlantiche di A. da Ca' da M., 2ª ed., Milano 1928 (con appendici di A. Da Mosto).