Lingua semitica, derivata dall’antico etiopico (ge’ez), o da un suo dialetto; ha subito forti alterazioni nella fonetica, nella morfologia e nella sintassi, e infiltrazioni cuscitiche nel lessico. È parlata nell’Abissinia centrale, meridionale e occidentale, in una zona che non corrisponde quindi, attualmente, alla regione che le ha dato il nome, l’Amhara (➔). I suoi più antichi documenti (canti in onore di re) risalgono al sec. 14°, ma solo nei primi decenni del sec. 20°, per influsso di correnti politiche nazionalistiche, ha ricevuto un vivace impulso, con la stampa di libri e giornali.