AMEDEO di Savoia-Acaia, signore del Piemonte
Figlio di Giacomo, nato dalla terza moglie di questo nel 1363, morto il 7 maggio 1402. Alla morte del padre non era ancora terminato il dissidio scoppiato per opera del primogenito Filippo, nato dalla seconda moglie, il quale intendeva togliere al fratello la possibilità di successione, contrariamente al disegno del padre che aveva deciso in favore di A., d'accordo con Amedeo VI. Essendo A. ancora minorenne, ne assunse di fatto la tutela la madre Margherita di Beaujeu, mentre Filippo assumeva senz'altro il titolo di principe d'Acaia; ma Amedeo VI, tornato dalla spedizione in Oriente, aprì pubblicamente, autentico o no che fosse, il testamento di Giacomo, che annientava le pretese di Filippo, il quale, sottoposto a processo, fu condannato e annegato nel lago di Avigliana. Il conte di Savoia, secondo le disposizioni testamentarie di Giacomo, tenne il nipote sotto la sua tutela fino al 1377; da indi in poi A., trascorso un breve periodo di pace, fu coinvolto quasi sempre in imprese guerresche. Dopo la morte di Amedeo VI partecipò nel 1384 alla spedizione fatta dal Conte Rosso nel Vallese, dove, per la presa di Sion, ottenne l'onore della cavalleria insieme con Amedeo VII; con questo partecipò alle conquiste fatte in Val di Stura per controbilanciare quelle ivi fatte dal marchese di Saluzzo; combatté ancora contro di questo; mandò aiuti all'antipapa Clemente VII in Avignone; intervenne nelle lotte civili canavesane al tempo della rivolta detta "tuchinaggio"; combatté contro Gian Galeazzo Visconti e Tomaso III di saluzzo che sconfisse a Monasterolo e fece prigione; aderì nel 1394 alla lega fra il duca d'Orléans, allora anche signore di Asti, e il marchese di Monferrato, partecipando l'anno dopo alla liberazione di Savona assediata dai Genovesi. Durante il suo governo, quando gli Angioini rinunciarono a ogni ulteriore intervento negli affari balcanici, cercò di rivendicare i diritti sul principato d'Acaia che essi avevano venduto al Gran Maestro di Rodi; la morte di Amedeo VII troncò il disegno.
Bibl.: P. Datta, Storia dei principi di Savoia del ramo di Acaia, signori del Piemonte, Torino 1832; D. Carutti, Storia della città di Pinerolo, Pinerolo 1897; F. Gabotto, L'età del conte Verde in Piemonte (1350-83), in Miscell. di storia italiana, XXXIII (1895); id., Gli ultimi principi d'Acaia e la politica subalpina dal 1383 al 1407, Pinerolo 1897; R. Cessi, Amedeo d'Acaia e la rivendicazione dei domini sabaudi in Oriente, in Nuovo arch. ven., n. s., XXXVII.