• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Ammaedara

di N. Duval - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)
  • Condividi

Ammaedara

N. Duval

(Ammedĕra, Ammedăra; gr. 'Αμμέδϱα, 'Αμμαίδαϱα; od. Haïdra)

Antica città dell'Africa proconsularis (Tunisia occidentale, od. prov. di Kasserine), di origine probabilmente numida, nel territorio della tribù dei Musulami, fu una postazione militare sulla grande strada della penetrazione prima punica e poi romana da Cartagine a Theveste (Tebessa). All'inizio dell'Impero vi si installò il primo campo permanente (non ritrovato) della Legio III Augusta, la principale unità dell'esercito romano in Africa. Dopo lo spostamento del campo a Theveste, verso il 75 d.C., sotto Vespasiano la città divenne colonia, soprattutto per i veterani (Colonia Flavia Augusta Emerita Ammaedara). A. ebbe una notevole estensione, come testimoniano le rovine, con vaste necropoli e numerosi documenti epigrafici. Sede episcopale dal 256, fu una grande città anche nel periodo cristiano (cinque chiese identificate, numerose iscrizioni cimiteriali). L'epitaffio di un episcopus Vandalorum sembra essere la prova dell'installazione di una guarnigione o di coloni vandali nel territorio. La persistenza di una vita municipale è attestata dalle iscrizioni fino al 6° secolo.

La topografia fu modificata completamente al principio dell'epoca bizantina: si conservarono le vie principali, le chiese precedenti e alcuni edifici pubblici, ma la fortificazione di numerosi punti strategici (soprattutto l'arco situato a E, dedicato a Settimio Severo) e la costruzione di una fortezza fanno supporre massicce distruzioni e comunque la creazione di uno spalto intorno alla cittadella nel centro della città, la quale ebbe quindi di nuovo il suo ruolo militare. Procopio (De Aed., VI, 7, 10-11) la cita fra le città della Numidia (in senso ampio: Numidia 'proconsolare' e provincia di Numidia) fortificate al tempo della prefettura di Salomone (534-535; 536-544).

Una grande fortezza (m. 200x110) a pianta trapezoidale irregolare controlla il quadrivio principale della città (la via Cartagine-Theveste che la attraversa a N e la via del S, verso Thala e Thelepte, che attraversava lo wādī su un ponte) e anche la sorgente perenne nel letto dello wādī Haidra. È notevole soprattutto la tecnica costruttiva della cinta di mura con un cammino di ronda sorretto da arcate; sul lato ovest si trova addossata una chiesa di piccole dimensioni, ma dotata di tribune, che venne adattata a cappella (chiesa III o della cittadella) e che costituisce l'unica parte delle mura che sia stata oggetto di scavi. L'abside occidentale, pressoché integra, era coperta da una semicupola a nervature poggianti su colonne sostenute da un basamento, come quella di 'Dār el-Kous' nel Kef (Sicca Veneria). Duval (1971) ne ha tratto la conclusione che nel sec. 6° in questa regione dell'attuale Tunisia occidentale operasse la stessa maestranza di architetti.

Se le chiese di fondazione precedente (la basilica I che forse era la cattedrale e la basilica IV o 'cappella vandala') sopravvissero con piccole trasformazioni, la chiesa II, c.d. di Candidus o dei Martiri, nella necropoli orientale, dove era commemorato un gruppo di martiri della persecuzione di Diocleziano, venne invece completamente ricostruita nel sec. 6° con orientamento rovesciato (abside orientale). La stessa maestranza già ricordata dovette intervenire nei lavori, perché l'abside doveva essere dello stesso tipo di quella della chiesa nella cittadella e le navate laterali presentavano volte a crociera realizzate secondo una tecnica identica a quella di 'Dār el-Kous' nel Kef.

I mosaici, di cui sfortunatamente non si possiede il rilievo precedente il trasporto a Tunisi (Mus. Nat. du Bardo), erano di alta qualità. La tecnica e lo stile sono legati a quelli dei mosaici di Chemtou, Bulla Regia, el Kef; nella Tunisia occidentale è possibile che fosse attiva anche una scuola di mosaicisti in epoca bizantina.

La chiesa V, di scarso interesse dal punto di vista artistico, appartiene alla fase tarda; al di fuori di qualche elemento di arredo liturgico o di modanature molto semplici, la decorazione in pietra è particolarmente povera rispetto ad altri esempi contemporanei e contrasta con quanto realizzato in siti come Tebessa e Thelepte. Un testo del sec. 10° (Ennaïfer, 1976) prova che a quell'epoca esisteva ancora una città (probabilmente la cittadella); non si sa quando sia avvenuto il completo abbandono del sito, ma sulla frontiera dei beylik di Tunisi e di Costantina esso continuò a funzionare come base militare e a servire come tappa (sussistono ancora due caravanserragli di data imprecisabile).

Bibliografia

H. Saladin, Rapport sur la mission faite en Tunisie (1882-1883), Archives des missions scientifiques et littéraires, s. III, 13, 1887, pp. 1-225: 171-175.

C. Diehl, L'Afrique byzantine, Paris 1896, I, pp. 196-198, 271-272.

N. Duval, Y. Duval, L'église dite de Candidus à Haïdra (Tunisie) et l'inscription des martyrs, in Mélanges d'archéologie et d'histoire offerts à A. Piganiol, Paris 1966, II, pp. 1153-1189.

N. Duval, Les églises d'Haïdra, II, Basilique II, CRAI, 1969, pp. 419-420.

Id., Les églises d'Haïdra, III, L'église de la Citadelle et l'architecture byzantine en Afrique, ivi, 1971, pp. 136-167.

Id., Les églises africaines à deux absides, II, Inventaire des monuments-Interpretation, Paris 1973, pp. 201-209.

F. Baratte, N. Duval, Les ruines d'Ammaedara-Haïdra, Tunis 1974.

Recherches archéologiques 'a Haïdra, I, Les inscriptions chrétiennes, a cura di N. Duval, F. Prévot; II, La basilique I dite de Melléus ou de Saint-Cyrien, a cura di N. Duval (CEFR, 18), Roma 1975-1981.

M. Ennaïfer, La cité d'Althiburos et l'edifice des Asclepieia, Tunis 1976, pp. 39-40.

N. Duval, Topographie et urbanisme d'Ammaedara (actuellemente Haïdra, Tunisie), in Aufstieg und Niedergang der römischen Welt, II, Principat, 10, 2, Berlin-New York 1982, pp. 633-671.

N. Duval, F. Baratte, J.-Cl. Golvin, Les églises d'Haïdra, IV, La basilique des Martyrs, campagne de 1983, CRAI, 1989.

Vedi anche
abside architettura   ● Struttura architettonica a pianta semicircolare, sulla quale si imposta una volta a calotta semisferica (catino), utilizzata come motivo di articolazione spaziale interna ed esterna di un ambiente (talora con funzione di contrafforte); può presentarsi anche con andamento poligonale, ... navata Propriamente, in tutti gli organismi architettonici nei quali la copertura grava, oltre che sulle murature perimetrali, anche su strutture intermedie costituite da sostegni allineati, ognuno degli spazi in cui le file di tali sostegni dividono l’area complessiva coperta. La struttura a tre o cinque navata ... Cartagine (fenicio Qart Ḥadasht) Colonia fenicia nell’Africa settentrionale. Fu fondata nell’814 a.Cartagine, secondo la tradizione da Elissa (Didone). Per la sua posizione favorevole (tra il lago di Tunisi e il mare), si spinse subito sulla via dei traffici e della colonizzazione (7° sec. a.Cartagine) e divenne ... necropoli In archeologia e paletnologia, raggruppamento di sepolture di periodo precristiano (per le sepolture cristiane si usa il termine cimitero). In origine il termine fu riferito ai sepolcri sotterranei di Alessandria d’Egitto. ● Vere necropoli compaiono nel Neolitico; prima i cadaveri venivano generalmente ...
Categorie
  • AFRICA in Archeologia
  • ARCHITETTURA E URBANISTICA in Arti visive
  • ARTE E ARCHITETTURA PER CONTINENTI E PAESI in Arti visive
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali