Scrittore israeliano (Gerusalemme 1939 - Tel Aviv 2018). La minuta attenzione agli aspetti della vita quotidiana, l'esuberanza della scrittura e la volontà di indagare nei malesseri individuali e della società sono i tratti salienti dell'opera di Oz. Fin dagli esordi l'interesse dello scrittore si è rivolto al mondo interiore dei personaggi e alle loro intime contraddizioni, senza trascurare il contesto della realtà israeliana che fa sempre da sfondo alla narrazione. Tali caratteristiche connotano anche il romanzo Mīkhā'ēl shelī, con cui lo scrittore ha raggiunto la notorietà internazionale.
Laureatosi in letteratura e filosofia all'università ebraica di Gerusalemme, ha poi studiato a Oxford. Negli anni Sessanta, insieme con altri scrittori (A. Yehoshua, D. Grossman ecc.), ha aderito al movimento pacifista Shalōm 'akhshāv (Pace ora). Nel 1987 si è trasferito nel Negev, dove ha insegnato letteratura ebraica presso l'Università Ben Gurion. Per la sua attività letteraria ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti, tra cui: il premio Bialik (1986), il Prix Femina (Parigi, 1989), il premio Israele (1998), che gli è stato assegnato nonostante le proteste della destra israeliana; il premio Internacional Catalunya (2004), il premio Príncipe de Asturias (2007) e il Premio Bottari Lattes Grinzane (2016).
Nella sua narrativa, tutta incentrata sulla realtà israeliana (il kibbutz, l'esercito, il rapporto conflittuale con gli Arabi), vi è un'attenta indagine dell'interiorità e delle contraddizioni umane (Maqom acher, 1966, trad. it. Altrove, forse, 2015; Arṣōt ha-tan, 1965, trad. it. Le terre dello sciacallo, 2021; Mīkha'ēl shellī, 1968, trad. it. Michael mio, 1975). Ha scritto inoltre i romanzi Laga 'at bamayim laga 'at baruah (1973; trad. it. Tocca l'acqua, tocca il vento, 2017); Mĕnūḥā nĕkhōnā (1982; trad. it. Una pace perfetta, 2009); Qufsā shĕḥōrā (1987; trad. it. La scatola nera, 2002); Lada'at ishā (1989; trad. it. Conoscere una donna, 1992); Al tagīdī lailā (1994; trad. it. Non dire notte, 2007); e l'opera critica su Sh. Y. Agnon Shetīqat ha-shāmayim («Il silenzio del cielo», 1993). Intellettuale impegnato nel movimento Shalōm ῾akshāv (Pace ora), ῾Oz ha esposto le sue idee politiche in alcuni saggi: Bĕ-ōr ha-tĕkhēlet ha-῾azā («Alla luce di questo splendente azzurro», 1979) e Po we-shām be-ereṣ Yiśrā'ēl (1983; trad. it. In terra d'Israele, 1992). La sua popolarità è cresciuta grazie al romanzo Sipour al ahava vehoshekh (2002; trad. it. Una storia di amore e di tenebra, 2003), in cui racconta delle origini della sua famiglia e della sua infanzia, trascorsa prima a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Ḥulda, indugiando sulla tragica vicenda che ha coinvolto i suoi genitori. Da ricordare, inoltre, il romanzo in versi Oto ha-yam (1999; trad. it. Lo stesso mare, 2000); Pantēr ha-martēf (1995; trad. it. Una pantera in cantina, 1999); Pit'om be'omek ha ya'ar (2005; trad. it. D'un tratto nel folto del bosco, 2005); Charusei ha-chaym ve-ha-mavet (2007; trad. it. La vita fa rima con la morte, 2008); Tmunot mechayei hakfar (2009; trad. it. Scene dalla vita di un villaggio, 2010; Il monte del cattivo consiglio, traduzione italiana pubblicata nel 2011 di tre racconti scritti negli anni 1974 e 1975), la raccolta di racconti brevi Ben Haverim (2012; trad. it. Tra amici, 2012) e il romanzo Habasorah al pi Yehuda Ish Kariot (2014; trad. it. Giuda, 2014). In Italia sono usciti anche il saggio Contro il fanatismo (2004), che raccoglie tre lezioni tenute all'università di Tubinga nel gennaio 2002, la traduzione del colloquio con la figlia Fania Oz-Salzberger Jews and words, pubblicato in inglese nel 2012 ed edito in italiano l'anno successivo, in cui l'intellettuale riflette sul destino ebraico, e Cari fanatici (2017; tit. or. Shalom laqanaim, 2017), raccolta di tre testi a sostegno della moderazione.