anatomia e istologia
Conoscere il corpo umano
Il corpo umano può essere considerato come un insieme di segmenti: testa, tronco, membra. Ognuno di essi presenta una configurazione particolare, fatta di ossa, muscoli, organi, nervi, pelle. La conoscenza del corpo umano è indispensabile al medico e al chirurgo che, per curare il malato, devono sapere bene come è costituito l'essere vivente fin nei suoi più piccoli componenti. Ecco perché l'anatomia, che studia la forma e la struttura esterna e interna degli organismi viventi, si avvale anche dell'istologia, scienza che esamina i tessuti del corpo grazie al microscopio.
Per conoscere com'è fatto il corpo umano si usa una tecnica, chiamata dissezione, che consiste nel tagliare e sezionare il corpo in parti. Come il meccanico apre il cofano dell'auto per capire il guasto e ripararlo, così l'anatomista apre il corpo per studiare com'è composto. È il metodo di lavoro, dunque, che ha dato il nome a questa scienza: in greco, infatti, anatomé significa dissezione.
Ci sono molte testimonianze che già in epoche remote si praticava l'anatomia. Gli antenati degli anatomisti erano i maghi o indovini del Vicino Oriente antico, i quali leggevano il futuro esaminando le viscere di animali appositamente uccisi. Anche in Egitto la pratica dell'imbalsamazione per preparare le mummie richiedeva appropriate conoscenze del corpo umano. Così pure le splendide sculture del mondo greco erano eseguite da artisti che avevano studiato l'uomo e la sua anatomia. Già nella Roma del 1° secolo si praticava la dissezione dei cadaveri umani. Il primo grande anatomista è stato Galeno (vissuto nel 2° secolo), autore di importanti opere di anatomia lette e studiate per oltre dieci secoli, il quale dissezionava le scimmie in quanto hanno un corpo molto simile a quello dell'uomo.
Ostacoli di natura religiosa hanno impedito nei secoli successivi lo sviluppo degli studi anatomici: le dissezioni dei cadaveri erano infatti giudicate empie e condannate. Solo nel Cinquecento si è verificata una grande ripresa degli studi anatomici, basata sull'osservazione diretta e quindi sulla dissezione. Oggi l'anatomia è materia di studio nelle università e costituisce un esame fondamentale per gli studenti che frequentano la facoltà di medicina.
La dissezione, che serve per preparare allo studio delle varie parti del corpo, viene fatta in un ambiente particolare: la sala del taglio o aula settoria. Al centro della stanza è collocato un tavolo, su cui viene adagiato il corpo, corredato di una strumentazione adatta all'intervento. Gli strumenti utilizzati per il cadavere non sono molto diversi da quelli usati dal chirurgo: coltelli, seghe, trapani. Chi opera la dissezione è l'anatomista, un tempo chiamato tagliatore, dissettore o settore anatomico. I pezzi ottenuti dalla dissezione vengono trattati con particolari sostanze e conservati in contenitori di vetro e sono chiamati preparati anatomici. Tali preparati sono assai utili perché permettono lo studio dell'anatomia da parte di molti ricercatori. Lo studente di medicina, soprattutto nel passato, per prepararsi meglio all'esame di anatomia, poteva assistere alla dissezione nel cosiddetto 'anfiteatro anatomico', un'aula arredata con banchi in legno degradanti verso il centro della stanza, occupato dal tavolo anatomico. Oggi in molte università vi sono musei anatomici che espongono le proprie collezioni storiche di preparati.
Per imparare l'anatomia, oltre al preparato anatomico, è di grande utilità per lo studente il disegno anatomico o tavola anatomica, cioè la raffigurazione particolareggiata delle varie parti del corpo umano. Il libro che raccoglie tutte le tavole anatomiche è l'atlante anatomico. Agli inizi del Trecento, l'anatomista Mondino dei Liuzzi introdusse lo studio del cadavere nell'aula delle lezioni per poter mostrare agli allievi l'interno del corpo umano e scrisse un trattato di anatomia con i primi disegni che ne illustravano la struttura. Questo libro fu letto e consultato fino al Cinquecento, quando si iniziò a studiare anche la struttura e il funzionamento degli organi del corpo umano grazie soprattutto all'opera di Andrea Vesalio. Egli sosteneva che il corpo è come un congegno, un meccanismo (parlava infatti di "uomo-muscolo") e lo faceva ritrarre da un pittore allievo di Tiziano. Così, nelle figure della sua opera più importante, intitolata De humani corporis fabrica libri septem ("I sette libri sulla fabbrica del corpo umano", 1543), il corpo non è steso sul tavolo anatomico, ma è disegnato come se fosse vivo, in piedi e in movimento.
Nel Rinascimento i grandi artisti che disegnavano o scolpivano splendidi corpi umani conoscevano bene l'anatomia. Basti pensare a Leonardo da Vinci, che disegnò il cervello, le arterie, le vene e gli organi principali del corpo umano, o a Michelangelo Buonarroti e alla perfezione del suo David a Firenze.
Col passare dei secoli l'illustrazione anatomica si è andata sviluppando di pari passo con la ricerca medico-scientifica, diventando sempre più dettagliata man mano che aumentavano le conoscenze sul corpo umano.
L'interesse per l'immagine e, in particolare, le raffigurazioni del corpo e delle sue parti, disegnate e riprodotte nelle tavole anatomiche, hanno avuto origine nel Cinquecento e hanno costituito un forte impulso per lo sviluppo degli studi anatomici. Ma il corpo umano può essere rappresentato anche in altro modo, e cioè con modelli, ovvero manichini che riproducono perfettamente la figura umana. Per fare modelli anatomici in passato si usavano il legno, il gesso, la terracotta o la cera che, facilmente plasmabile, ben si prestava a modellare i preparati. Con la cera, infatti, si può riprodurre perfettamente il corpo nei suoi dettagli, cioè con tutti i suoi organi interni, scheletro, muscoli, cavità toracica e addominale, bacino, tanto che il modello sembra addirittura un corpo vero. Altro vantaggio del modello anatomico è quello di fornire allo studente la visione tridimensionale del preparato e del suo interno, a differenza della visione piatta del disegno anatomico: è come fare un viaggio immaginario nelle regioni più profonde delle cavità corporee, con organi, vasi e nervi. Questo è il motivo per cui ancora oggi è così diffuso lo studio dell'anatomia del corpo umano su modelli, non più di legno o cera, ma fatti di materiali plastici, scomponibili in tante parti. Viene così offerta al giovane studente di medicina la possibilità di vedere, toccare, smontare un corpo o parte di esso, ricercare l'organo nella sua giusta posizione, verificare rapporti e posizioni tra i vari organi, e altro ancora.
Gli anatomisti fino al Cinquecento hanno descritto organi visibili a occhio nudo. Ma il corpo umano è fatto di tessuti, come il tessuto muscolare o quello nervoso, fatti a loro volta di elementi, le cellule che, essendo piccolissime, non sono visibili. In aiuto all'anatomista che voleva studiare tali strutture minime è stato costruito nel Seicento uno strumento, il microscopio. La sua funzione è paragonabile a quella di una potentissima lente d'ingrandimento che consente di scoprire anche le parti più piccole del corpo umano. Come l'anatomia studia la forma e la struttura degli organismi così come appaiono a occhio nudo, allo stesso modo l'istologia (che vuol dire "studio dei tessuti") analizza le componenti più piccole dei tessuti attraverso l''occhio' del microscopio.
Il microscopio è uno strumento che, avendo al suo interno lenti o altri sistemi di ingrandimento, rende visibili anche oggetti piccolissimi che vogliamo osservare o fotografare; in particolare, ai fini della ricerca scientifica, permette di indagare la fine struttura dei corpi minuti. Il microscopio è quindi uno strumento indispensabile per l'anatomista e l'istologo che, grazie a esso, riescono a vedere le parti più piccole, gli elementi che compongono i tessuti del corpo umano. Per ottenere questo gli istologi sfruttano diversi tipi di sostanze colorate che si legano specificamente a particolari componenti dei tessuti, riuscendo così a metterli meglio in evidenza.