Oratore ateniese (n. verso il 440 a. C.), di nobile famiglia. Coinvolto nel processo degli Ermocopidi (415), fu escluso dalla comunità religiosa d'Atene e andò in volontario esilio; due tentativi (411 e 407) di ritornare in patria (orazione Sul proprio ritorno) andarono falliti; ritornò invece nel 403, in seguito all'amnistia di Trasibulo. Accusato di aver preso parte ai misteri eleusini contro il divieto (399), si difese con successo (orazione Sui misteri). Nel 391 fu inviato con altri a Sparta per concludere la pace; nonostante la difesa di A. (orazione Intorno alla pace), gli Ateniesi non approvarono l'operato degli ambasciatori, anzi li misero in stato di accusa; A. andò nuovamente in esilio. Certo non è sua la quarta orazione attribuitagli (Contro Alcibiade). Il suo stile, conforme alle regole della retorica, è tuttavia efficace.