Andorra
'
(III, p. 193; App. I, p. 117)
Popolazione e condizioni economiche
di Anna Bordoni
Il principato è divenuto ufficialmente sovrano e indipendente nel 1993. Nello stesso anno è stato ammesso all'ONU e nel 1994 è entrato a far parte del Consiglio d'Europa.
La popolazione, rimasta a lungo stazionaria (il modesto incremento naturale era in gran parte compensato dall'emigrazione), ha preso ad aumentare sensibilmente nell'ultimo quarto del 20° sec., in ragione del crescente benessere economico del paese. Nel 1998 aveva raggiunto, secondo una stima, i 72.000 abitanti. Oltre alla capitale, Andorra la Vella (22.400 ab. nel 1996), i principali centri sono Les Escaldes, Port d'Envalira, stazione di soggiorno invernale, Ordino, El Serrat, località di villeggiatura, Soldeu, il centro più elevato (1826 m s.l.m.) ed Encamp, sede di una stazione radio.
A. è priva di risorse agricole e minerarie e vive quasi esclusivamente del settore terziario, in particolare di turismo: il numero dei visitatori, che generalmente non restano più di un giorno, si è più che sestuplicato in un quarto di secolo, passando dai 2,5 milioni del 1970 ai circa 16 milioni del 1996. Contribuiscono, inoltre, in maniera sostanziale alla formazione del reddito nazionale le attività finanziarie, bancarie e commerciali, che si sono diffuse grazie anche alle numerose agevolazioni fiscali concesse dallo Stato andorrano: tuttavia i progetti di integrazione economica europea avviati nella regione iberica tendono a compromettere le potenzialità derivate da tale privilegio e costituiscono quindi una fonte di forte preoccupazione per la popolazione e il governo locale.
Storia
di Luisa Azzolini
La storia politico-istituzionale di A. ha subito negli ultimi anni una decisa accelerazione culminata nell'adozione, il 4 maggio 1993, di un testo costituzionale che ha portato il co-principato a trasformarsi in uno stato sovrano e indipendente.
Nella sua storia plurisecolare, A. aveva mantenuto inalterati i propri ordinamenti di tipo feudale. La sovranità apparteneva al vescovo di Urgel e al rappresentante della nazione francese, ai quali spettava formalmente l'esercizio di tutti i poteri. Di fatto, l'attività legislativa era ormai svolta prevalentemente da un Consiglio generale di 28 membri eletto dagli Andorrani, l'esecutivo era esercitato da un Consiglio (fino al 1981 dal Primo sindaco) che doveva avere la fiducia del Consiglio generale, mentre i co-principi si riservavano la nomina dei giudici investiti del potere giudiziario.
Il processo di rinnovamento maturò negli anni Sessanta-Ottanta in conseguenza della massiccia immigrazione prevalentemente franco-spagnola legata al boom economico e alle pressioni esercitate dal Consiglio d'Europa affinché A. acquisisse una personalità giuridica che rendesse il paese un soggetto di diritto internazionale a tutti gli effetti. Nel corso degli anni Settanta una serie di riforme elettorali allargò il suffragio alle donne, che ottennero il diritto nel 1971, e agli immigrati più recenti, mentre restavano illegali partiti politici e associazioni sindacali. La discussione sul futuro assetto istituzionale venne avviata nel 1982 dal governo presieduto da O. Ribas Reig e proseguì tra le battute d'arresto provocate dai conservatori. Nel 1985 una nuova riforma elettorale abbassò l'età dei votanti a 18 anni; nel 1988 A. aderì alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, e nello stesso anno sorse il primo sindacato dei lavoratori, prontamente dichiarato fuori legge dal Consiglio generale a maggioranza conservatrice. Il processo di riforme politiche riprese quindi all'inizio degli anni Novanta, anche in seguito alla crescente pressione popolare, culminata nel gennaio 1992 nelle prime manifestazioni di protesta della storia di Andorra.
Nel maggio 1993, dopo essere stata approvata a marzo con un referendum, venne infine introdotta la nuova Costituzione. In base a essa il vescovo di Urgel e il presidente della Repubblica francese restano a capo dello Stato ma con poteri fortemente ridotti, mentre ai cittadini di A. viene riconosciuta la piena sovranità. Il potere esecutivo spetta al Consiglio esecutivo, presieduto da un primo ministro responsabile di fronte al Consiglio generale delle Valli d'A.; quest'ultimo, titolare del potere legislativo, è composto da 28 deputati, eletti per quattro anni a suffragio universale. La Costituzione prevede la formazione di sindacati e partiti politici e la formulazione di una politica estera autonoma. La delicata questione dei rapporti con la religione cattolica (essendo vescovo uno dei due capi di Stato) è stata risolta accennando ai rapporti privilegiati fra Stato e Chiesa cattolica, e omettendo il concetto di religione di Stato.
Nei governi che si succedettero dal 1993 prevalsero i partiti di centro (Agrupación nacional democrática, AND) e centro-destra (Unión liberal, UL). Il leader dell'UL, M. Forné Molne, è stato riconfermato capo del governo con le elezioni generali del febbraio 1997. A Molne si deve una controversa legislazione in materia finanziaria, che prevede la concessione della cittadinanza nominale a stranieri disposti a trasferire capitali ad A. in cambio di un'imposta annuale, allo scopo di alleviare il pesante debito pubblico, in assenza di una tassazione diretta. Dal luglio 1993 A. è membro dell'ONU.
bibliografia
P. Raton, L'estatut internacional del principat d'Andorra, Andorra la Vella 1984; Constitution of the Principality of Andorra, Andorra 1993; J. Duursm, Fragmentation and the international relations of micro-states: self-determination and statehood, Cambridge 1996.