Poeta francese (Montceau-les-Mines 1907 - Parigi 1993); nelle sue opere tende a una poesia classicheggiante, ma realizzata senza ricercatezze stilistiche, anzi improntata spesso a una segreta negligenza espressiva. Evitando la retorica e l'eloquente profusione, F. mira a esprimere nell'atto poetico la ricerca dell'assoluto, l'unità e la complessità del mondo, il mistero dell'uomo su questa terra. Ha partecipato alla Resistenza e ha raggiunto la notorietà con la raccolta Les rois mages (1943). La maggior parte delle sue poesie è stata raccolta in due volumi: Il n'y a pas de paradis (1962) e La Sainte Face (1968). Del 1973 è il poema La sorcière de Rome, in cui evoca e scopre i simboli misteriosi e segreti della città. Tra le altre opere: Haeres: poèmes 1968-1981 (1982); Nul ne s'égare; La vie comme elle tourne et par exemple; Comme un serpent remonte les rivières: poèmes (1986). Da ricordare le "conversazioni" con B. Pingaud Notre inhabileté fatale (1979), contenenti importanti dichiarazioni di poetica. A cura di Pingaud, sono state riunite le Gloses à la "Sorcière" (post., 1995), già pubblicate in parte dall'autore. La poesia di F. ha trovato in Italia interpreti come F. Fortini, A. Bertolucci e G. Caproni, cui si deve la traduzione di una delle più importanti raccolte (Non c'è paradiso, 1971; nuova ed. 1998).