Uomo politico e cardinale (Lodève 1653 - Parigi 1743). Elemosiniere della regina nel 1679 e poi (1683) di Luigi XIV, vescovo di Fréjus nel 1698, precettore nel 1715 del giovane re Luigi XV, ne divenne nel 1726 primo ministro e fu creato cardinale. Con la sua politica amministrativa promosse un notevole sviluppo commerciale e diminuì le imposte; la sua politica religiosa fu caratterizzata da un atteggiamento intollerante verso giansenisti e protestanti. In politica estera cercò di seguire una tendenza di pace ravvicinando Spagna e Inghilterra (trattato di Siviglia, 1729) e raggiungendo la pacificazione dell'Austria con le potenze borboniche (trattato di Vienna, 1731), dopo aver promosso e presieduto il congresso di Cambrai (poi Soissons, 1728). Scoppiata - contro la sua volontà - la guerra di successione polacca, nel 1734 di sua iniziativa firmò con l'Austria i preliminari di pace, e anche nella guerra di successione austriaca cercò d'iniziare trattative di pace all'insaputa di Luigi XV. Fu accusato per questo di aver calpestato l'onore francese, ma in realtà egli sentiva la necessità di quel riavvicinamento all'Austria, che doveva poi dar luogo, nel 1756, al cosiddetto rovesciamento delle alleanze.